È all'esame del Parlamento lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante proposta di revisione della rete stradale nazionale, ai sensi dell'articolo 1-bis, comma 1, del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461.
Lo schema di decreto prevede una revisione della rete stradale di interesse nazionale che riguarda le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria, sulla base dell'intesa sancita in sede di Conferenza unificata il 3 agosto 2017.
Si prevede il trasferimento alla rete nazionale di circa 3.601 km di strade e la contestuale declassificazione a rete regionale di circa 592 km.
IL PARERE DELLA VIII COMMISSIONE DELLA CAMERA. Sulla bozza di decreto la commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera ha espresso il 10 gennaio 2018 parere favorevole con le seguenti condizioni:
1) si definiscano preventivamente e con precisione i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di gestione complessiva della rete stradale di competenza delle province, con riferimento anche alle nuove arterie stradali ad esse affidate con il DPCM, con il trasferimento integrale – su base annuale e pluriennale – di tutte le risorse finanziarie dallo Stato, necessarie per il puntuale e tempestivo esercizio delle funzioni ad esse assegnate in materia di viabilità;
2) si trasferisca – per le strade che saranno assegnate con il DPCM alla competenza dello Stato e dell'ANAS – a carico del bilancio dello Stato (o di ANAS) il pagamento delle rate residue dei mutui (e dei relativi oneri) accesi da regioni e province, per finanziare lavori e investimenti sostenuti su tali reti stradali e sino all'entrata in vigore dei provvedimenti di trasferimento di competenza allo Stato.
La commissione Ambiente della Camera, nella risoluzione 8-00267 approvata nella seduta dell'8 novembre 2017, aveva richiamato l'esigenza di accelerare l’iter di adozione dello schema di decreto, in considerazione dell'urgenza di una revisione complessiva della rete stradale nazionale.
Nel parere del 10 gennaio 2018, la commissione rileva che “per le regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto sono ancora in corso ulteriori approfondimenti istruttori; in tal senso è opportuno ed auspicabile che si definisca sollecitamente il procedimento, con la intesa finale fra Stato e le quattro regioni interessate”.
Leggi il parere del 10 gennaio 2018 della VIII commissione della Camera