Efficientamento energetico

Revisione direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica: l'audizione degli Amici della Terra

Occorre superare i limiti dell’impostazione UE delle politiche di promozione dell’efficienza energetica attraverso l’adozione di un nuovo approccio che faccia dell’efficienza energetica il perno delle politiche di ripresa economica

lunedì 27 marzo 2017 - Redazione Build News

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Intervenendo ad una audizione presso la X Commissione Industria del Senato sulla revisione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, la presidente degli Amici della Terra Monica Tommasi ha sostenuto che è necessario superare i limiti dell’impostazione UE delle politiche di promozione dell’efficienza energetica attraverso l’adozione di un nuovo approccio che faccia dell’efficienza energetica il perno delle politiche di ripresa economica.

Innanzitutto, è necessario adottare un indicatore che possa esprimere il miglioramento di efficienza energetica in modo collegato alla crescita della competitività del Paese come l’intensità energetica, che esprime il rapporto tra una unità di ricchezza o produzione e la quantità di energia necessaria per realizzarla. L’attuale obiettivo di riduzione dei consumi, infatti, può essere rappresentativo anche degli effetti della crisi economica.

La proposta della Commissione di estendere al 2030 l’obiettivo vincolante di incremento annuo di risparmio energetico dell’1,5% dei consumi finali, può risultare punitiva per i paesi come l’Italia che hanno già raggiunto un elevato livello di efficienza energetica. Mantenere questa progressione, infatti, richiederebbe investimenti molto superiori a quelli degli altri paesi che sono ancora lontani dal raggiungimento degli obiettivi 20-20-20, determinando un gap di competitività a spese del nostro sistema produttivo.

Gli Amici della Terra propongono invece di adottare un criterio di premialità, consentendo una maggiore flessibilità nella definizione delle politiche di promozione del miglioramento dell’efficienza energetica ai paesi che hanno già raggiunto nel 2015 la riduzione del livello di consumi al livello previsto per il 2030. Per questi paesi, l’obiettivo 2020 – 2030 di risparmio energetico dovrebbe diventare indicativo ad essi dovrebbe essere consentita una maggiore flessibilità nella definizione delle misure di sostegno rispetto ai requisiti richiesti dalla proposta.

Occorre ridisegnare il meccanismo dei certificati bianchi come strumento economico in grado di offrire un elevato grado di efficacia ed efficienza all’intervento pubblico nelle politiche energetico-ambientali.

Su richiesta dei Commissari la delegazione degli Amici della Terra ha illustrato anche la proposta di Imposta sulle Emissioni Aggiunte presentando uno specifico documento (IN ALLEGATO).

In allegato il documento degli Amici della Terra presentato in audizione

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