Il 26 giugno 2017 il Consiglio dell'UE ha approvato la proposta di revisione della Direttiva sull'efficienza energetica. Un accordo che permetterà l'avvio dei negoziati con il Parlamento europeo sotto la presidenza estone.
L'obiettivo principale della proposta di revisione è quello di migliorare le disposizioni esistenti e di aumentare l'efficienza energetica per il raggiungimento dei target fissati al 2020 e degli obiettivi climatici ed energetici per il 2030. Il risultato sono target stringenti ma non vincolanti: il compromesso che ha messo d'accordo tutti i paesi è stata infatti l'eliminazione di qualsiasi riferimento ai termini 'vincolanti', lasciando quindi ai singoli molta flessibilità.
Gli elementi principali della Direttiva rivista sono:
• Obiettivo di efficienza energetica complessivo del 30%
• Obbligo di risparmio energetico dell'1,5%, che deve ridursi all'1,0% nel periodo 2026-2030, a meno che la revisione intermedia del 2024 non concluda che l'UE non è in grado di rispettare i suoi obiettivi
• Qualsiasi azione individuale a lungo termine deve basarsi sull'obbligo di risparmio energetico
• Le misure alternative sono riconosciute come equivalenti agli schemi di obbligazione di efficienza energetica
• Obbligo di tener conto della povertà energetica durante la progettazione di nuove misure
• Miglioramento delle misure di contabilizzazione e fatturazione dei consumi energetici da riscaldamento e raffrescamento
Pareri contrastanti
Le reazioni al nuovo pacchetto sono state contrastanti. Se il ministro maltese dell'energia Joe Mizzi, a nome della presidenza di turno, ha dichiarato di essere 'estremamente soddisfatto del raggiungimento di un accordo importante che consentirà di proseguire nell'attuazione del pacchetto sulla Clean Energy', il commissario Ue per l'Azione per il clima e l'energia Miguel Arias Canete, sottolinea invece come il compromesso raggiunto sia “inferiore rispetto il livello di ambizione contenuto nella proposta della Commissione europea”.