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Revisione PNRR: +146 milioni alle infrastrutture ma i cantieri devono ancora partire

La revisione del PNRR porta ad una modifica dei fondi assegnati ai Ministeri, Infrastrutture e trasporti rimangono al primo posto come quantità di risorse assegnate, ma i cantieri devono ancora partire

mercoledì 31 luglio 2024 - Redazione Build News

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Iniziano a essere pubblicati i primi dati e informazioni utili sul nuovo PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il Piano è stato oggetto di molte discussioni negli scorsi mesi, soprattutto riguardo la sua revisione.

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, guidato da Matteo Salvini, ricopre un ruolo importante per l’attuazione del Piano tanto da ricevere 146 milioni dalla revisione dello stesso in quanto molti degli interventi previsti riguardano la mobilità e l’impatto ambientale.

La suddivisione dei fondi

A seguito della revisione i fondi totali destinati all’Italia sono aumentati, passando da 191,5 a 194,4 miliardi di euro. Il Ministero delle infrastrutture vede assegnati 39,8 miliardi per la realizzazione di 24 investimenti e 10 riforme. Al secondo posto per fondi assegnati, c’è il ministero dell’ambiente (33,7 miliardi di euro) e al terzo quello delle imprese (28,9 miliardi).

Parte dei progetti del MITMIT sono opere in programma prima dell’introduzione del PNRR , passate poi sotto quest’ultimo grazie a modifiche parziali o totali delle fonti di finanziamento inizialmente previste. Per questo tipo di opere il Ministero ha a disposizione 14,7 miliardi di euro circa a fronte della data di termine prevista considerata troppo breve (2026).

Tra le amministrazioni che gestiscono fondi per i progetti in essere, 13 su 22 hanno questa responsabilità. Solo due di queste amministrazioni dispongono di risorse superiori ai 10 miliardi di euro. Oltre al MIT, l'altro Ministero con una quantità di risorse superiore ai 10 miliardi è quello dell'ambiente, con 10,3 miliardi di euro.

Tuttavia, considerando solo i progetti “nuovi”, ovvero il cui iter è iniziato sin da subito prevedendo una quota di finanziamenti provenienti dal PNRR , il MIT lascia il primo posto al Ministero delle imprese (con 25,8 miliardi in più).

Alta velocità ferroviaria

La maggior parte dei fondi a disposizione del MIT sono destinati all’alta velocità ferroviaria, con 8,7 miliardi assegnati al nord (per diversi collegamenti, tra cui Brescia-Verona, Pavia-Milano e Genova-Valico dei Giovi) e solo 3,9 miliardi al sud (Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania).

Attualmente, sono in corso i lavori nel nord Italia sulle tratte Brescia-Verona e Verona-Bivio Vicenza. Nella tratta Liguria-Alpi, si stanno scavando le gallerie del terzo valico dei Giovi (realizzate per l’82%) e si stanno effettuando interventi nel nodo di Genova (è stato realizzato il100% delle gallerie necessarie).

Per quanto riguarda il potenziamento della linea Gallarate-Rho, sono ancora in corso gli iter autorizzativi. Inoltre, è stato pubblicato il bando di gara per il quadruplicamento della linea Pavia-Milano Rogoredo, riguardante la prima fase che include la tratta Milano Rogoredo-Pieve Emanuele e la velocizzazione della linea storica Milano-Pavia. Il progetto per la circonvallazione di Trento della linea Verona-Brennero non è più perseguibile nei tempi previsti dal PNRR.

Al sud, invece, tutti i lotti della tratta Napoli-Bari sono in fase di realizzazione. Tuttavia, la tratta Orsara-Bovino ha subito una rimodulazione a causa di "difficoltà oggettive", ma secondo il MIT, la variazione in termini di chilometri di infrastrutture da realizzare non è significativa.

Per la linea Palermo-Catania, sono stati aggiudicati i lavori per le tratte Dittaino-Catenanuova (lotto 5) di 22 chilometri e Nuova Enna-Dittaino (lotto 4b) di 15 chilometri. I lavori sulla Catenanuova-Bicocca (lotto 6) sono attualmente in corso. Sono stati pubblicati i bandi per le tratte Lercara-Caltanissetta (lotto 3) e Caltanissetta-Enna (lotto 4a). Per quanto riguarda la linea Salerno-Reggio Calabria, il bando per il primo lotto funzionale Battipaglia-Romagnano è stato aggiudicato.

Trasporto di massa

3,6 miliardi sono destinati allo sviluppo del trasporto rapido di massa, ovvero ai mezzi pubblici (metropolitana, tram e autobus) che possono essere un’alternativa all’auto privata. Collegato a questa misura è l’investimento di 3 miliardi per migliorare la mobilità nelle grandi città e nelle aree urbane di medie dimensioni attraverso collegamenti “regionali veloci”. Infine, 3,4 miliardi di euro sono assegnati all’acquisto di autobus e treni dal basso impatto ambientale.

Sono state concluse le procedure di aggiudicazione per 23 interventi finalizzati alla realizzazione di infrastrutture per un totale di 245,8 chilometri. Di questi, 97,7 chilometri sono destinati a tram e metropolitane, mentre 148,1 chilometri sono riservati a busvie o filovie.

Le gare per l’acquisto di autobus a basse emissioni sono state aggiudicate per la fornitura di 3.102 mezzi. Gli investimenti ammontano a circa 1,6 miliardi di euro destinati ai comuni capoluogo di città metropolitana, 50 milioni ai comuni capoluogo di regione e 220 milioni ai comuni con elevati livelli di inquinamento da PM10 e biossido di azoto.

Relativamente al trasporto su rotaia, gli investimenti sono stati aggiudicati per la fornitura di 89 treni per il trasporto regionale e 7 treni ibridi per il servizio intercity. Inoltre, sono state aggiunte 70 carrozze dedicate specificamente alle tratte intercity nel mezzogiorno.

Si è deciso di effettuare una suddivisione in macro-categorie degli interventi da finanziare:

  • realizzazione di infrastrutture di rete (con milestone di aggiudicazione appalti a settembre 2023);
  • potenziamento di infrastrutture esistenti;
  • fornitura di materiale rotabile.

La scadenza degli appalti per le ultime due aree di intervento è fissata a settembre 2024.

Programma innovativo per la qualità dell’abitare

Oltre a questi investimenti legati alla mobilità, 2,8 miliardi sono stati investiti nel Programma innovativo per la qualità dell’abitare (Pinqua); il Programma prevede la realizzazione di nuovi alloggi pubblici per ridurre le difficoltà abitative, riqualificando le aree degradate e puntando alla sostenibilità e all’innovazione verde.

Secondo i dati del MIT al 31 dicembre 2023, circa il 60% dei progetti finanziati ha completato le procedure di aggiudicazione, coprendo oltre 10.000 unità abitative.

Riforme normative

Da ricordare infine che il MIT è responsabile anche di 10 riforme normative. Tra le più rilevanti:

  • Accelerazione dell’iter per l’approvazione dei progetti ferroviari.
  • Semplificazione normativa e rafforzamento della governance nel settore delle infrastrutture per l’approvvigionamento idrico.
  • Trasferimento ad Anas e/o alle società concessionarie del controllo e della manutenzione di ponti e viadotti su strade statali e autostrade.

Secondo quanto dichiarato dal ministero, la componente relativa alle riforme è sostanzialmente completata, con particolare rilevanza ai decreti legge 77 e 152 del 2021.

Anche se non è una misura di diretta competenza del MIT, è importante menzionare la riforma del codice degli appalti pubblici, un intervento della presidenza del Consiglio dei Ministri che ha un grande impatto sugli interventi infrastrutturali. Tra le norme rilevanti in questo ambito si segnala il decreto legislativo 36/2023.

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