“Le maglie della rete che ha ingabbiato la ricostruzione cominciano ad allentarsi grazie al lavoro costante e puntuale fatto nell’ultimo anno dal Commissario in totale collaborazione con Governo, Parlamento e territori.
In settimana pubblicheremo il dettaglio dei dati dove, per la privata e le scuole ordinanza 14, è evidente che, al di là di fake news e strumentalizzazioni, abbiamo più che smosso le acque dimostrando che siamo sulla strada giusta”.
Così il Commissario alla Ricostruzione Piero Farabollini anticipa con un abstract lo stato dell’arte, in procinto di essere pubblicato sul sito commissariale, giusto il tempo di inserire ed elaborare qualche altro dato che si attende dalle regioni.
Trend positivo per la ricostruzione Privata dove emerge che i marchigiani vogliono tutt’altro che rinunciare ai loro borghi per trasferirsi sulla costa. Dalla regione con il tasso più alto di danneggiamento, nell’ultimo trimestre del 2019 si è registrato un incremento del 470% delle RCR presentate per danni lievi e ad un +138% di quelle per danni gravi.
“Le proroghe contenute nell’ultimo decreto sisma che consentono ai professionisti di presentare unitamente al progetto la scheda periziata dovrebbero definire una volta per tutte la stima del danno Privata sbloccando le circa 10.000 schede Fast ancora nel limbo (7.000 solo nelle Marche, ndr) – aggiunge Farabollini.
“Stiamo lavorando congiuntamente con la Rete Professione Tecnici e gli Uffici Speciali della Ricostruzione delle 4 Regioni per concordare procedure condivise ed organiche sia per l’attuazione dell’art.12 bis ai sensi dell’ultimo decreto sisma, che peraltro ha offerto anche lo strumento dell’autocertificazione, sia per verificare percorsi utili per snellire le istruttorie.
Resta il nodo delle seconde case della ricostruzione Pubblica di competenza dei Comuni e delle Regioni che è ancora molto lontana dall’aver aperto i cantieri”.
Quella del Commissario è la presa d’atto conseguente ai dati forniti da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio (questi ultimi in corso di aggiornamento) sono 184 i progetti esecutivi ultimati su 1079 interventi previsti dalle ordinanze 23 e32, 33, 37 e 56. Non tutti hanno i lavori in esecuzione: ne risultano cantierati solo 156, pari al 14,5% della previsione di intervento totale. Per oltre il 60 % degli interventi (650) deve ancora essere avviata la procedura di gara per l’affidamento della progettazione.
“Emerge chiaramente che i Comuni non sono adeguatamente organizzati per gestire le attuali procedure e non solo per la quantità del personale a disposizione, ma soprattutto per la sua tipologia ed il know-how– conclude Farabollini – Continueremo a lavorare, di concerto con tutti gli attori della ricostruzione, perché percorsi e procedure siano il più possibile facilitati”.