È online sul sito sisma2016.gov.it lo studio “L’attività del Commissario Straordinario ed il futuro della ricostruzione del Centro Italia: una strategia sostenibile”, curato da Elisa Valeriani e Alfredo Bertelli, che mette in luce il primo anno di attività della struttura commissariale per il sisma del centro Italia consentendo di comprendere, anche con spunti scientifici, i temi principali che muovono un processo ricostruttivo: dalla filiera istituzionale alla disciplina tecnica.
La relazione tra i diversi attori sociali coinvolti, l’obiettivo primario della sicurezza della popolazione, il rispetto delle norme di legalità e trasparenza, sono alcuni degli elementi fondamentali che si ritrovano nel documento il cui motivo conduttore è rappresentato dall’idea che la ricostruzione possa rappresentare anche la rinascita e dare nuovo impulso ai territori colpiti dagli eventi sismici dell’ultimo anno.
Sono presenti numerosi focus che affrontano in modo dettagliato gli elementi specifici che hanno connotato le singole ordinanze e un approfondimento statistico sulle principali caratteristiche sociali, demografiche ed economiche dei luoghi oggetto di indagine.
“Affrontare gli effetti prodotti da un disastro naturale – spiegano Alfredo Bertelli e Elisa Valeriani nell'introduzione - obbliga alla ideazione e alla gestione di un processo complesso, non lineare, che coinvolge complessivamente il patrimonio umano, culturale, sociale ed economico di un territorio; in questo rapporto si intende rappresentare il percorso per la ricostruzione che è stato voluto ed indicato dal Governo, impostato e portato avanti dal Commissario Straordinario, in condivisione con i Presidenti di Regione – Vice Commissari, e dalla sua struttura per il sisma del Centro Italia a partire dalla complessità dell’evento dovuta al susseguirsi di calamità per un tempo relativamente lungo ed alla diffusione in un territorio vasto, economicamente fragile, e geograficamente svantaggiato, già soggetto al fenomeno dello spopolamento.
Il processo ricostruttivo richiede poi un approccio multidisciplinare ed il coinvolgimento di corrispondenti esperti che tra loro devono potersi integrare per consentire che gli strumenti della ricostruzione rispondano per intero, e non solo parzialmente, agli obiettivi.
Allo stesso modo le istituzioni coinvolte sono numerosissime alcune, a valle altre a monte del processo, alcune in prima linea nel dare risposte ai bisogni della comunità, altre in prima linea nell’attrezzare un sistema di controlli che eviti, o almeno disincentivi il più possibile, fenomeni criminosi.
Il coordinamento delle diverse istituzioni così come delle diverse discipline che giocano un ruolo nella ricostruzione, è una parte complessa e impegnativa del lavoro del Commissario Straordinario che deve garantire, direttamente ed attraverso la propria struttura, che i diversi attori non soltanto “si parlino” ma anche che “si capiscano”.
La suddivisione operata tra fase emergenziale in gestione alla Protezione Civile, e fase della ricostruzione, in gestione al Commissario Straordinario, evidenzia poi come il ciclo gestionale degli eventi sismici sia stata suddiviso in due diversi tempi i quali, seppure coordinati tra loro, vedono attori e competenze distinte come distinti sono gli obiettivi: da una parte la risposta immediata e dall’altra la programmazione e progettazione del futuro.
L’intenzione di questo lavoro non è soltanto quella di fornire informazioni precise e circostanziate circa lo stato dell’arte della ricostruzione, ma anche di evidenziare gli elementi cruciali che impattano sul processo di ricostruzione; elementi di contesto preesistenti agli eventi calamitosi, ed elementi che durante il percorso giocano un ruolo diretto o indiretto sul processo, andando ad identificare numerose variabili che devono essere governate durante il percorso ricostruttivo e che la rendono attività a forte complessità.
Mai come in questo caso è possibile sostenere che si sia trattato di un fenomeno non lineare sia per la caratterizzazione degli eventi calamitosi che si sono susseguiti nel tempo, estendendo in modo importante l’area del cratere, sia per il coinvolgimento di realtà territoriali tra loro differenti per tessuto economico e sociale ed anche per caratteristiche istituzionali.
La molteplicità degli attori coinvolti, il patrimonio culturale diffuso, la preesistente condizione economica e sociale di questi territori ne fanno un caso unico; dove lo sforzo di coordinamento delle politiche e degli attori non ha forse precedenti nella storia, pure variegata, degli eventi calamitosi che hanno colpito l’Italia.
Il lavoro si articola in tre parti: nella prima si intende ripercorrere gli eventi occorsi, così consentendo una collocazione nel tempo e nello spazio dei numerosi accadimenti; nella seconda parte l’impianto normativo della ricostruzione viene posto in relazione con il sottostante modello teorico di governo e gestione della ricostruzione esplicitando gli elementi presi in considerazione nella produzione normativa e le finalità delle norme; nella terza parte si guarda al futuro di questo percorso suggerendo un passaggio volto al consolidamento di quanto già intrapreso e al rafforzamento delle strutture territoriali coinvolte.
Gli approfondimenti sono stati realizzati da coloro che hanno messo a disposizione la loro esperienza per governare aspetti specifici del processo e che per tale ragione durante questo periodo si sono confrontati con continuità con le criticità di caso in caso emergenti.
Infine, in allegato, si vogliono fornire elementi di base sia statistico descrittivi che di analisi degli strumenti normativi messi a disposizione fino ad ora, oltre che una presentazione della piattaforma informatica che gestisce il sistema dell’inoltro e del monitoraggio delle pratiche presentate per l’ottenimento dei contributi alla ricostruzione.”