Una maggiorazione del 10% sul contributo per la realizzazione di strutture portanti in legno, nel caso di demolizione con ricostruzione di edifici di privati con stato di danno L4 (danni gravi, strutturalmente compromessi). È quanto prevede un'ordinanza varata dal Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, Guido Castelli, per favorire l’utilizzo del legno nell’edilizia nel cantiere edile più grande d’Europa: quello del cratere sisma 2016-2017, nell’Appennino centrale.
Questa azione, a cui se ne accompagnano anche altre, è volta a valorizzare un materiale sostenibile e antisismico che, in quell’area di otto mila chilometri quadrati, rappresenta la risorsa locale più importante. I contenuti dell’iniziativa sono stati illustrati il 20 marzo scorso presso la sede del Masaf, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida; il Commissario Straordinario al Sisma 2016, Guido Castelli; il Questore anziano della Camera, Paolo Trancassini; il Presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci; il Presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin e il Presidente del Cluster Nazionale Italia Foresta Legno, Alessandra Stefani.
Favorire il legno nell’edilizia nell’Appennino centrale
Dopo la cessazione del Superbonus, dunque, grazie a questa ordinanza (la prima nel suo genere) potrà realizzarsi l’obiettivo di garantire ai cittadini colpiti dal sisma 2016 la ricostruzione delle proprie case anche attraverso un contributo aggiuntivo per chi sceglie di utilizzare strutture portanti in legno. Una scelta innovativa e sostenibile, attenta alla realtà locale e alle sue caratteristiche. Vengono così poste le basi per avviare un processo economico, sociale e ambientale che assicurerebbe sia la messa in sicurezza del territorio, sia la creazione di nuove opportunità di lavoro per gli abitanti dell’Appennino centrale. Favorire il legno nell’edilizia nell’Appennino centrale è una misura nel solco della Strategia forestale nazionale e consolida l’impegno del Ministro Lollobrigida per valorizzare il sistema foresta-legno italiano e rafforzare la competitività della filiera.
L’iniziativa sarà presentata sul territorio attraverso una serie di appuntamenti organizzati dalla Fondazione Symbola e da FederlegnoArredo, con il supporto della Struttura Commissariale. Nei mesi di aprile e maggio saranno fornite indicazioni e suggerimenti sui vantaggi del legno in edilizia ai proprietari delle case, ai tecnici e alle imprese. Si parte il 12 aprile alle ore 15 a San Ginesio (MC), a seguire ad Amatrice il 15 aprile e a Camerino il 24 aprile. Gli appuntamenti del mese di maggio si svolgeranno ad Arquata del Tronto, Ascoli Piceno, Norcia e Teramo.
Il cratere sisma 2016-2017
Si tratta di un’area di circa otto mila chilometri quadrati compresa tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria al cui interno sono compresi 138 comuni. Per la ricostruzione pubblica e privata sono previsti lavori per 28 miliardi di euro e, in questo momento, grazie al cambio di passo impresso sono in corso oltre 8 mila cantieri di ricostruzione privata (quelli già conclusi sono più di 12 mila). La ricostruzione pubblica, invece, conta ulteriori 3.537 interventi, il 50% dei quali sono giunti alla fase di progettazione.
Potenzialità della risorsa forestale nel cratere
I boschi maturi occupano una superficie di circa 3.600 chilometri quadrati all’interno del cratere sisma 2016, a cui vanno aggiunti 2 mila chilometri quadrati di bosco in avanzamento, derivante dall’abbandono di prati e pascoli. In totale circa il 70% degli 8 mila chilometri quadrati del cratere sono occupati da una copertura boschiva di varia natura, il 60% dei quali è in stato abbandonato e privi di gestione, mentre solo l’1,6% è certificato. 10 comuni compresi all’interno di questa area hanno una superficie boscata superiore al 90% del territorio comunale: (Accumoli, Acquasanta Terme, Bolognola, Borgo Velino, Crognaleto, Fano Adriano, Micigliano, Montegallo, Polino, Valle Castellana).
La foresta nel cratere produce un valore aggiunto lordo di 18,3 euro per ettaro: una cifra molto bassa dovuta al diffuso abusivismo e all’utilizzo quasi esclusivo della legna per ardere. Questa materia prima, dunque, potrebbe essere indirizzata per creare maggiore valore aggiunto e occupazione nei territori di montagna. Per comprendere l’enorme potenziale non utilizzato, le foreste in Italia producono un valore aggiunto lordo di 40,9 euro/ha, in Francia 168 e in Germania 158.
Ipotizzando una gestione certificata della trasformazione del legno, per semilavorati nell’arredo e nelle costruzioni, e intervenendo solo sul 50% dell’accrescimento annuo della biomassa dei boschi maturi del cratere, si potrebbero attivare circa 4 mila posti di lavoro (fonte: “Analisi e potenzialità economiche e occupazionali dei boschi dei comuni del cratere sisma 2016” - Fondazione IFEL e Fondazione Symbola – 2024).
Il macrosistema legno, la filiera legno-arredo, prodotti per l’edilizia in Italia
Il macrosistema legno in Italia ha chiuso il 2023 con un fatturato alla produzione di 21,6 miliardi di euro. Le imprese italiane operanti nel settore ammontavano a 30.200, mentre gli addetti erano pari a 131.167 unità.
La filiera legno-arredo nel nostro Paese fa registrare una carenza di materia prima che ne determina la dipendenza dall’estero per il reperimento di legname: nel 2023 il valore delle importazioni è stato pari a 5,9 miliardi di euro.
Il fatturato alla produzione del sistema prodotti in legno per l’edilizia nel 2023 ha chiuso in crescita (+2%) rispetto al 2022, per un valore pari a 3,3 miliardi di euro. Le imprese italiane che operano in questo segmento sono 10.580, mentre gli addetti sono 27.915 (fonte: dati Centro Studi FederlegnoArredo).