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Riduzione consumo del suolo: nuova legge in Puglia

Via libera dal Consiglio regionale alla legge che contiene norme in materia di perequazione, compensazione urbanistica e contributo straordinario per la riduzione del consumo del suolo

giovedì 11 aprile 2019 - Redazione Build News

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Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità e con emendamenti la proposta di legge “Norme in materia di perequazione, compensazione urbanistica e contributo straordinario per la riduzione del consumo del suolo”.

Il provvedimento punta a consentire ai Comuni, nell’ambito della nuova pianificazione urbanistica, il ricorso a strumenti in grado di contenere il consumo di suolo, mitigare o compensare gli impatti ambientali, oltre che migliorare complessivamente la qualità urbana.

A tal caso la normativa prevede essenzialmente tre punti fermi: la “perequazione urbanistica” in modo anche da assicurare ai Comuni le aree da destinare a dotazioni territoriali e infrastrutture, senza ricorrere a procedure espropriative; la “compensazione urbanistica” per consentire sempre ai Comuni di acquisire aree finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche, con modalità alternative rispetto alle indennità di esproprio e la previsione di “misure premiali” per i soggetti attuatori di trasformazioni edilizie e urbanistiche o dei proprietari di beni immobili meritevoli di tutela e valorizzazione, a fronte di interventi volti a migliorare le condizioni urbanistiche, abitative, socio-economiche, ambientali, etc. In questa maniera si punta a incentivare l’eliminazione di detrattori ambientali, la realizzazione di interventi di riqualificazione ambientale e di rigenerazione urbana, il miglioramento della qualità architettonica degli interventi edilizi, in particolare attraverso il ricorso a concorsi di idee e progettazione, etc.

Infine la previsione del contributo straordinario di urbanizzazione (CSU) per interventi su aree o immobili che richiedano, per essere ammissibili sotto il profilo urbanistico-edilizio, l’approvazione di varianti o il rilascio di deroghe o un cambio di destinazione d’uso. In questi casi è previsto a favore del Comune, da parte del soggetto attuatore, un CSU in misura non inferiore al 50% del maggior valore generato dai citati interventi.

La somma riscossa dal Comune a titolo di CSU è vincolata per la realizzazione, tra l’altro, di opere di urbanizzazione primaria o secondaria o di opere pubbliche e servizi nel contesto in cui ricade l’intervento o in altre parti del territorio comunale oppure per l’acquisizione di aree o immobili da destinare a servizi di pubblica utilità, edilizia residenziale sociale o opere pubbliche. Previsto anche l’utilizzo per la realizzazione di piani urbanistici generali ed esecutivi, di programmi integrati di rigenerazione urbana, etc.

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