Mercoledì 4 marzo l'Assemblea del Senato ha approvato il disegno di legge n. 1698, di conversione in legge del decreto-legge 5 febbraio 2020, n. 3, recante misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente.
Il testo passa all'esame della Camera dei deputati.
Il relatore, sen. Fenu (M5S), ha illustrato il contenuto del provvedimento, noto come riduzione del cuneo fiscale, che punta a sostenere il potere d'acquisto dei lavoratori in vista di una riforma più complessiva e più equa del fisco che chieda un contributo maggiore ai produttori di ricchezza.
Nelle more di una revisione degli strumenti di sostegno al reddito, per i lavoratori dipendenti pubblici e privati è prevista una misura che si articola in un trattamento integrativo del reddito e una detrazione dall'imposta lorda sul reddito delle persone fisiche. Il trattamento integrativo spetta soltanto se il reddito complessivo non è superiore a 28.000 euro. La detrazione è temporanea (dal 1° luglio al 31 dicembre) in vista di una revisione strutturale delle detrazioni, il suo importo è pari a 600 euro in corrispondenza di un reddito complessivo di 28.000 euro e decresce linearmente fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito pari a 40.000 euro. Il bonus di 80 euro è abrogato. Gli oneri sono valutati in 7.458,03 milioni di euro per l'anno 2020, 13.532 milioni per il 2021 e 13.256 milioni annui a decorrere dal 2022.
Sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 1.7 (testo 2), 1.19, 1.20, 2.14, 2.10 (testo 2).