Il viceministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha annunciato, con soddisfazione, che è stato firmato il nuovo decreto sul riutilizzo degli inerti da costruzione e demolizione che semplifica e migliora le regole per reimmetterli sul mercato.
La nuova normativa, particolarmente attesa dal settore, mira a superare le criticità emerse con il precedente DM 152/2022, ampliando il novero delle applicazioni cui possono essere destinati i materiali e alleggerendo gli oneri economici e amministrativi per gli operatori.
“In un Paese povero di materie prime, recuperiamo strategicamente materia prima seconda centrando diversi obiettivi: meno discarica e, quindi, più economia circolare, più tutela ambientale, ma anche ascolto e supporto alle imprese con un impatto positivo per molte filiere tra cui quella estrattiva, delle costruzioni e delle demolizioni, della produzione di aggregati riciclati, bitumi, calcestruzzi e cementi, che hanno un peso importante in Italia”, ha detto il viceministro.
Anpar: il Mase ha sciolto molti nodi, ma molti restano da sciogliere
“Con la firma del nuovo Regolamento di End of waste dei rifiuti inerti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha sciolto molti dei nodi che ANPAR aveva evidenziato con il ricorso al TAR del Lazio di novembre 2022, ma molti ne rimangono da sciogliere”, ha commentato l'Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati che fa parte di Assoambiente.
“Confidiamo che nel periodo dei ventiquattro mesi previsti per il monitoraggio, sulla base delle ulteriori evidenze, che insieme alle altre Associazioni di categoria del settore presenteremo al Ministero, sia possibile porre rimedio anche alle ultime evidenti incongruenze contenute nel DM e che rischiano di vanificare il lavoro svolto dal MASE in collaborazione con le Associazioni”, ha concluso ANPAR.
78,7 milioni di tonnellate annue di inerti
Nell'aprile scorso, a margine dell’evento “Il futuro dei rifiuti da costruzione e demolizione con il nuovo regolamento End of Waste”, promosso a Roma dall’Associazione insieme a TuttoAmbiente SpA e ASS.I.E.A. – Associazione Italiana Esperti Ambientali, il Presidente di ANPAR Paolo Barberi ha dichiarato: “Attendiamo che entri in vigore nelle prossime settimane il nuovo Decreto che risolverà numerosi problemi evidenziati dalle imprese. Restano in piedi alcuni nodi su cui è importante continuare a lavorare insieme al Ministero. Il periodo di monitoraggio di 24 mesi è strategico per comprendere le ricadute pratiche dell’entrata in vigore del decreto, evidenziare eventuali problemi e lacune non risolte dalla norma. Per questo motivo la sinergia tra i diversi anelli della filiera, dai produttori ai riciclatori, passando per demolitori e utilizzatori, sarà fondamentale in vista dell’obiettivo comune di migliorare le attività di gestione delle 78,7 milioni di tonnellate annue di inerti (dati ISPRA – circa il 48% dei rifiuti speciali prodotti a livello nazionale), consentendo al settore di affermarsi definitivamente come traino per lo sviluppo dell’economia circolare e garantendo al nostro Paese più volumi recuperati e reimmessi sul mercato e meno discarica”.