Ieri si è tenuto un momento di confronto sul tema dell'economia circolare nel settore delle costruzioni tra gli attori del territorio organizzato dalla Città metropolitana di Milano insieme ad Assimpredil ANCE. Si è trattato di un momento pubblico di riflessione condivisa tra rappresentanti di Enti pubblici, istituti di ricerca, Associazioni di categoria e operatori del Settore per fare il punto sulle possibilità concrete di svolta reale verso l’economia circolare in questo delicato settore, alla luce dei futuri cantieri legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il convegno si proponeva di analizzare i problemi che attualmente bloccano la circolarità dei rifiuti edili con uno sguardo alle possibili soluzioni dirette a risolvere il momentaneo blocco dell’economia circolare nel comparto edilizio. Sulla base di due distinte ricerche sviluppate da prestigiose università italiane per conto di Città Metropolitana di Milano e di Assimpredil Ance, sono stati approfonditi anche i problemi che attualmente ostacolano lo sviluppo di nuove strategie sostenibili, i driver che possono guidare la svolta ambientale e i necessari correttivi agli strumenti normativi e regolamentari indispensabili per rendere praticabile la valorizzazione economica e ambientale dei rifiuti.
Il confronto è stato ancora più significativo alla luce della recentissima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (20 ottobre 2022) del decreto del ministero della Transizione ecologica 27 settembre 2022, n. 152 recante il «regolamento che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione e di altri rifiuti inerti di origine minerale, che entrerà in vigore il 4 novembre prossimo (LEGGI TUTTO).
Promuovere l’economia circolare nel settore delle costruzioni è una priorità per le amministrazioni pubbliche. Coerentemente con dodicesimo obiettivo dell’agenda 2030 “Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili” l’intervento nel settore è imprescindibile nell’ottica di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti e per sviluppare metodologie che consentano l’aumento del riciclaggio anche al fine di ridurre sensibilmente le emissioni in atmosfera.
Secondo il Rapporto ISPRA 2021 il comparto edile fornisce il maggior contributo alla produzione complessiva dei rifiuti speciali, con una percentuale pari al 45,1% del totale, corrispondente a 66,2 milioni di tonnellate. Si stima che le emissioni di gas a effetto serra prodotte dall’estrazione di materiali, dalla fabbricazione di prodotti da costruzione e dalla costruzione e ristrutturazione degli edifici corrispondano a una percentuale che va dal 5 al 12% delle emissioni nazionali totali di gas a effetto serra.
Così commenta il consigliere delegato all'ambiente della Città metropolitana, Simone Negri:
In Italia il tasso di recupero dei rifiuti da costruzione stimato dagli organi governativi è particolarmente elevato, attestandosi nel 2020 al 77,9%, al di sopra dell’obiettivo del 70% fissato dalla Direttiva 2008/98/CE per il 2020. Tuttavia, secondo le stime degli operatori, l’effettiva percentuale di materiale recuperato si attesta solo attorno al 10-15%. La Città metropolitana in questo contesto gioca un ruolo strategico non solo perché esercita funzioni di autorizzazione e controllo ma soprattutto perché come Ente di governo delle politiche di area vasta, attraverso un costante dialogo con i vari attori e con iniziative come quella odierna, si può fare portavoce delle esigenze esercitando in modo puntuale un ruolo di coordinamento e monitoraggio.
Le principali criticità emerse sono il mancato sviluppo del mercato delle materie prime secondarie, che crea l'accumulo di tali materiali, e la diffidenza verso i prodotti riciclati pur se marcati CE, che peraltro determina prezzi di vendita più bassi rispetto ai reali costi di produzione.
L’economia circolare è una opportunità per il futuro sostenibile del nostro territorio, ma è necessario che la Pubblica Amministrazione, favorendo l’innovazione e la nascita di una industria strutturata, si assuma il ruolo di primo committente, in grado di sostenere lo sviluppo di questo settore, a partire dai grandi investimenti del PNRR e delle Olimpiadi, ma anche della rigenerazione urbana e del social housing.
“Per il nostro settore e per chi opera nella città di Milano e nell’intero territorio della Città Metropolitana, il tema della circolarità è un grande obiettivo che difficilmente sarà possibile raggiungere a fronte di un quadro normativo molto critico sotto il profilo delle infrastrutture.” così commenta Regina De Albertis, Presidente di Assimpredil Ance, l’Associazione dei costruttori edili delle Province di Milano, Lodi e Monza Brianza. “Noi costruttori siamo molto preoccupati per le nuove prescrizioni contenute del decreto End of Waste, ma auspichiamo che il nuovo Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica possa dare attuazione alle opportune modifiche per scongiurare tempestivamente il rischio di chiusura dei cantieri e degli impianti di trattamento dei rifiuti da costruzione e demolizione.”
Preoccupante è la situazione che riguarda l'area metropolitana di Milano, ove l’impiantistica oggi a disposizione potrebbe risultare molto critica nel momento in cui si attuassero i progetti di riqualificazione urbana previsti soprattutto nel piano di sviluppo della Città di Milano nel breve/medio periodo.
Quindi, proprio nello specifico contesto milanese, nell’ambito delle correnti opere di rigenerazione e trasformazione del tessuto cittadino, gli elementi di criticità necessitano di un intervento attento da parte di tutti gli interlocutori interessati, allo scopo di prevenire possibili situazioni ingestibili nel prossimo futuro che potrebbero paralizzare il comparto delle costruzioni.
Passando in rassegna le novità normative e giurisprudenziali e di politica pubblica intervenute in materia, anche nel quadro del PNRR, e inserendosi nel cono delle linee strategiche formulate a livello sovranazionale e nazionale, la mattinata ha affrontato con i soggetti coinvolti, istituzioni pubbliche, associazioni di categoria e centri di ricerca accademici, alcune delle principali problematiche del comparto, in ottica critica e con un occhio sensibile alle peculiarità del mercato di riferimento e alle proposte di sperimentazioni rivolte al futuro.
Sono state presentate alcune concrete proposte operative consistenti nella promozione di comportamenti virtuosi, attraverso l’istituzione di sistemi di rating di imprese circolari, nell’adozione di un approccio integrato sul territorio, attraverso la promozione di reti locali coordinate, nella valorizzazione di sinergie tra componenti della filiera, infine con l’utilizzo di accordi collaborativi nel coordinamento delle norme di settore.
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