La mancanza di una conformità e applicazione delle norme sui RAEE a livello europeo causa delle scarse performance nel riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici.
Lo evidenzia il “Position Paper” di ERP (European Recycling Platform) pubblicato per sostenere la European Circular Economy Strategy della Commissione europea, che comprende una proposta legislativa focalizzata sulla gestione di rifiuti elettrici ed elettronici.
Uno dei prossimi obiettivi è quello di sensibilizzare innanzitutto i singoli governi ed i consumatori a tutelare l’ambiente garantendo una concorrenza leale in grado di ostacolare lo sviluppo di qualsiasi attività di free-riding da parte dei responsabili della gestione dei RAEE.
“Sin dal 2002 abbiamo investito in modo continuativo in iniziative contro la dispersione e la sottrazione dei RAEE dal flusso di raccolta ufficiale. Ci siamo attivati senza risparmio in tutta Europa per far crescere la sensibilità dei consumatori finali promuovendo una maggiore consapevolezza dell’importanza del riciclo. Siamo lieti di condividere la nostra esperienza in materia e di affiancare le autorità UE nell’affrontare il problema dei rifiuti elettronici, offrendo il nostro contributo a una soluzione”, dichiara Umberto Raiteri, Presidente e CEO di ERP Group.
STUDIO CWIT. La denuncia delle devastanti ripercussioni economiche ed ecologiche causate dalla non conformità e dalla scarsa applicazione delle misure di legge a sostegno delle direttive UE sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche ha trovato in questi giorni un’autorevole conferma in uno studio internazionale finanziato dall'Unione Europea (CWIT), che esorta la Commissione europea e le autorità locali a garantire la conformità RAEE.
Recenti dati evidenziano come appena un terzo (35%, 3,3 milioni di tonnellate) di tutti i RAEE generati in Europa nel 2012 sia stato trattato e riciclato a norma. Pertanto, una quota fin troppo ampia dei dispositivi elettrici ed elettronici dismessi dagli utenti viene gestita in modo improprio all'interno dell'Europa, al solo scopo di ricavare le componenti di valore, o prende la strada dell’esportazione illegale di rifiuti verso paesi extraeuropei.