In un'audizione dinanzi alla commissione Lavori pubblici del Senato, l'amministratore delegato di Consip, Domenico Casalino, ha presentato una serie di proposte in materia di recepimento della direttiva europea sugli appalti.
Per evitare continue proroghe degli appalti, il rappresentante di Consip suggerisce di obbligare le pubbliche amministrazioni a fare una programmazione almeno annuale delle loro necessità di beni e servizi.
Inoltre, va recepito senza dilazioni l'obbligo di utilizzo delle comunicazioni elettroniche - più economiche e trasparenti - nelle gare; occorre utilizzare nelle gare d'appalto tutti gli aspetti dell'offerta economica più vantaggiosa, riservando il minimo ribasso solo per le commodities, i prodotti totalmente standardizzati.
Secondo l'ad di Consip è necessario consentire a chi indice le gare di analizzare prima le offerte tecniche/economiche rispetto ai requisiti amministrativi, in modo da risparmiare tempo.
Per gli acquisti inferiori a 200 mila euro, occorre introdurre la facoltà di adozione dei criteri reputazionali sugli strumenti di negoziazione elettronica.
LE PROPOSTE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI STATO. Nell'audizione dinanzi ai senatori è intervenuto anche Giorgio Giovannini, presidente del Consiglio di Stato, che come l'ad di Consip ha posto l'accento sulla semplificazione. Il presidente di Palazzo Spada suggerisce di attenuare alcuni formalismi delle gare, puntare di più sulle centrali di committenza e introdurre alcuni rimedi alternativi alla giurisdizione per i ricorsi, che potrebbero essere affidati ad una autorità terza, ad esempio l'Anac (Autorità nazionale anticorruzione).
Onde evitare l'annullamento di gare positive per la Pubblica amministrazione per mancanza di documenti “si potrebbe allargare la norma che prevede un termine per regolarizzare la propria posizione con una pena pecuniaria”, propone Giovannini.
Quanto al taglio del numero delle stazioni appaltanti, secondo il presidente del Consiglio di Stato “probabilmente ridurrebbe il numero dei ricorsi, anche se è necessario stare attenti a non penalizzare le pmi, ad esempio dividendo le gare in lotti”.