“Il nuovo Codice degli appalti, entrato in vigore il 19 aprile 2016, attua una riforma profonda e strutturale del settore, nel solco degli obiettivi definiti dalla legge delega. In questa ottica il nuovo codice introduce numerose innovazioni che cambiano significativamente l’impostazione complessiva del mercato degli appalti pubblici. Tra le novità c’è l’introduzione del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica che sostituisce il Piano Infrastrutture Strategiche della ‘Legge Obiettivo’ allegato al DEF.”
È quanto si legge nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2016, approvata il 27 settembre dal Consiglio dei ministri su proposta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. La Nota è propedeutica alla legge di bilancio che dovrà essere presentata in Parlamento entro il 20 ottobre.
Questi i principi guida del nuovo Codice Appalti: razionalizzazione e semplificazione della normativa e delle procedure, maggiore tutela della trasparenza, concorrenza e legalità, migliore qualificazione di tutti soggetti coinvolti - progettisti, imprese, stazioni appaltanti, deflazione del contenzioso.
“Il nuovo sistema è incentrato sulla qualità: innanzitutto qualità tecnico-economica e centralità del progetto, al fine di eliminare il continuo ricorso a varianti, causa principale del lievitare dei costi delle opere pubbliche, e previsione del progetto esecutivo a base di gara; qualità degli operatori economici, con l’introduzione di elementi di accreditamento delle imprese, quali il rating di legalità; qualità delle stazioni appaltanti, attraverso la riduzione del numero complessivo e la loro professionalizzazione; qualità dell’offerta, attraverso il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa quale criterio ordinario per l’aggiudicazione, in linea con gli orientamenti europei.
Per la prima volta il nuovo Codice, come richiesto dal legislatore europeo, affronta l’istituto della concessione in modo organico. Viene prevista una disciplina unitaria per le concessioni di lavori, servizi e forniture, chiarendo che le concessioni sono contratti di durata, caratterizzati dal rischio operativo in capo al concessionario in caso di mancato ritorno economico dell'investimento effettuato.
Si tratta di un codice auto-applicativo che lascia ampio spazio alle scelte delle amministrazioni, coniugando flessibilità e discrezionalità analogamente a quanto avviene in tutti i paesi europei, promuovendo un’amministrazione capace di interloquire con il sistema delle imprese. Il 2016 è stato caratterizzato da un’intensa attività attuativa.”
LA FASE ATTUATIVA. “La disciplina di dettaglio viene definita da linee guida dell’ANAC, da decreti del MIT e da DPCM. L’ANAC ha già approvato in via preliminare 4 linee guida attuative e altre 4 sono ancora in corso di predisposizione finale dopo la consultazione pubblica. Le linee guida già approvate riguardano: l’affidamento dei servizi di ingegneria; l’assegnazione delle gare con il sistema dell’offerta ‘economicamente più vantaggiosa’; i compiti del Responsabile Unico del procedimento di gara; i criteri di scelta dei commissari di gara. Le 4 in corso di approvazione interessano: le carenze nell’esecuzione di un precedente contratto di appalto; i criteri reputazionali per la qualificazione delle imprese; i sistemi di monitoraggio delle amministrazioni aggiudicatrici sull’attività dell’operatore economico nei contratti di partenariato pubblico privato; le procedure per l’affidamento dei contratti pubblici di importo inferiore alla soglia comunitaria.
Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, inoltre, ha pubblicato le linee guida per la compilazione del documento di gara unico europeo (DGUE) e ha adottato il decreto relativo ai parametri da porre a base delle gare di progettazione. Il MIT ha trasmesso al Consiglio di Stato 3 provvedimenti: decreto di approvazione delle linee guida sul direttore dei lavori e sul direttore dell’esecuzione e quello relativo all’individuazione delle opere per le quali sono necessari lavori o componenti di notevole contenuto tecnologico o di rilevante complessità tecnica e dei requisiti di specializzazione richiesti per la loro esecuzione. Il MIT, inoltre, ha istituito con proprio decreto la Commissione di studio avente il compito di individuare le modalità e i tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà, presso le stazioni appaltanti, dei metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture. Ha anche inviato alle amministrazioni interessate, per l’acquisizione dei relativi concerti o pareri, 4 decreti relativi a: qualificazione delle stazioni appaltanti, programmazione dei lavori pubblici e dei servizi e forniture; livelli di progettazione e requisiti dei soggetti per i servizi attinenti l’architettura e l’ingegneria. E’ stata infine istituita la Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (prevista anche dal documento Strategia appalti, condiviso dall’Italia con la Commissione europea), che dovrà assicurare una governance unitaria del sistema complessivo delle politiche degli appalti pubblici, con compiti di verifica e impatto a legislazione costante.
IL CRONOPROGRAMMA. Qui sotto il cronoprogramma delle riforme nel settore delle infrastrutture e degli appalti: