La futura Conferenza di Servizi delineata dal provvedimento diventerà – si legge in un documento approvato dalla Conferenza delle Regioni - “un utile strumento di semplificazione per gli operatori pubblici e privati”.
Per questo motivo le Regioni - nella Conferenza Unificata del 3 marzo – hanno espresso un parere positivo sullo schema di decreto legislativo recante norme per il riordino della disciplina in materia di conferenza di servizi, in attuazione dell’articolo 2, della legge 7 agosto 2015, n. 124.
“Lo schema di provvedimento – osserva la Conferenza delle Regioni - riprende quanto condiviso nell’ambito dei lavori per l’attuazione dell’Agenda della semplificazione 2015/2017, già sollecitato dalle Regioni nella fase di approvazione dell’Accordo Italia semplice del 13 giugno 2014”.
Il provvedimento “nel suo impianto generale, appare condivisibile nella diversa articolazione della disciplina per le conferenze dei servizi, istruttoria e decisoria, puntualmente definite, diventando così un utile strumento di semplificazione per gli operatori pubblici e privati. L’articolo 14 descrive le tre tipologie di Conferenza dei Servizi (istruttoria, decisoria e preliminare) mentre gli articoli 14 bis e 14 ter le due modalità in cui possono svolgersi le CdS: conferenza (in forma) semplificata e simultanea”.
Le Regioni propongono “per facilitare la lettura” di rinominare i due “generi” di Conferenza dei Servizi “nel seguente modo: conferenza in forma semplificata e modalità asincrona (art. 14 bis) e conferenza in forma simultanea e modalità sincrona (art. 14 ter), onde evitare confusione tra tipologie di CdS e modalità di svolgimento/forma”.
Inoltre, la Conferenza delle Regioni segnala alcune proposte emendative e di miglioramento al testo, al fine di agevolare la gestione delle conferenze (IN ALLEGATO).