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Riforma degli appalti, FINCO: “Qualche aspetto positivo, ma direzione gravemente sbagliata”

In seguito all’audizione in Commissione Ambiente alla Camera, la Federazione fa il punto sulle criticità che permangono nel disegno di legge delega in materia di Contratti Pubblici

martedì 19 aprile 2022 - Redazione Build News

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Il 14 aprile scorso FINCO è stata audita dalla VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati sulla Delega al Governo in materia di Contratti Pubblici (AC 3514), e in quella sede ha interloquito con i Deputati presenti e in particolare con le Relatrici al Provvedimento On. Braga (PD) e On. Mazzetti (FI).

A fronte di alcune novità che FINCO valuta positivamente quali la divisione in lotti degli Appalti; i CAM differenziati per tipologia e importo appalti e un congruo tempo di transizione per la loro  applicazione; il riferimento all’adeguata attrezzatura tecnica e dell’organico per la qualificazione delle imprese, nonché le concessioni e affidamenti a terzi con procedura ad evidenza pubblica, permane la gravità di una direzione di marcia sbagliata.

Vi sono infatti aspetti di grande peso che sbilanciano in senso negativo l’intero percorso: in primis la tematica del limite quali/quantitativo al subappalto, occorrendo una nuova disciplina anche differenziata per lavorazioni SIOS e sottosoglia;  la scelta di fatto di un unico Contratto per i lavori, senza valorizzare anche CCNL settoriali specificil’eliminazione del ribasso del 20% tra appalto e subappalto senza che sia stato sostituito da un’adeguata remunerazione; l’assenza per le lavorazioni specialistiche e superspecialistiche (OS e SIOS) di una qualificazione specifica; l’ancora non chiarissimo meccanismo che presiede al Pagamento diretto in particolare per subappaltatori, cottimisti, prestatori di servizi, fornitori di beni e lavori, fornitori con posa in opera, noleggianti a caldo, mandanti di raggruppamenti temporanei, subappaltatori dei soci di consorzi; la mancanza di obbligo di scorporo per SIOS sopra il 10%; la permanenza del settore dei Beni Culturali, che dovrebbero avere una regolamentazione ad hoc, nell’ambito del Codice.

Con queste premesse – conclude la Federazione – diviene ancor più urgente la previsione di un Contratto di Subappalto Tipo che regoli il rapporto tra appaltatore e subappaltatore, evitando che il primo riversi sul secondo oneri maggiori rispetto a quelli che lui stesso ha verso la stazione appaltante.

FINCO auspica che vi sia quanto prima un’adeguata Consultazione di portatori di interesse anche nell’ambito del Dicastero competente, il MIMS, ed in questo senso ha sollecitato il Ministro Giovannini, oltre che presso il Consiglio di Stato se dovesse essere l’Organo deputato ad elaborare il nuovo o i nuovi Codici, come sembra.

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