“Il sottosegretario Guerra avrebbe detto alla Camera che la vita del Governo è condizionata all'approvazione dell'articolo 6 della delega fiscale, quello che prevede la revisione del catasto e di cui ben sei forze politiche hanno chiesto la soppressione. Dunque, la vita di un esecutivo di salvezza nazionale, in tempo di guerra, pandemia e crisi economica senza precedenti, sarebbe condizionata al via libera a quello che i promotori definiscono un semplice 'aggiornamento statistico' di dati catastali. Qualsiasi commento è superfluo". Lo ha dichiarato il presidente di Confedilizia Spaziani Testa.
Ieri in commissione Finanze della Camera il sottosegretario al Mef Maria Cecilia Guerra ha posto a nome del Governo un ultimatum: “Se l'articolo 6 non viene approvato si ritiene conclusa l'esperienza del governo”.
“Gravissimo l'aut-aut della sottosegretaria al Ministero dell'economia, Cecilia Guerra. Minacciare la crisi di governo qualora non si approvasse così com'è la riforma del catasto è da irresponsabili”, hanno commentato Massimo Bitonci e Giulio Centemero, capigruppo Lega nelle commissioni Bilancio e Finanze, e Alberto Gusmeroli, vicepresidente della VI commissione. “Il Parlamento ha tutto il diritto di discutere e presentare emendamenti laddove non ci sia convergenza sul provvedimento. Mentre c'è un conflitto in pieno corso in Ucraina e il costo dell'energia è alle stelle, non ci sembra questo il momento di ricorrere alle maniere forti e di portare il dibattito allo scontro istituzionale. Peraltro, lo stesso governo e diversi gruppi di maggioranza hanno già riconosciuto l'inutilità di un intervento di riforma del catasto se la finalità è solo quella di una mera indagine statistica per scovare gli immobili-fantasma. Il ricatto conferma il dubbio che ci siano dietro altre logiche, come quella di tassare la casa”, concludono.
Il portale di Confedilizia ha pubblicato il 18 febbraio scorso una cronistoria su come si sono svolti i fatti in merito alla riforma del catasto:
1. Il 30 giugno 2021 le Commissioni Finanze del Senato e della Camera hanno approvato – al termine di una lunga serie di audizioni sulla riforma fiscale – un “documento conclusivo” finalizzato a “fungere da indirizzo politico al Governo per la predisposizione della riforma fiscale complessiva”. Nello stesso, a seguito di una trattativa politica fra i diversi Gruppi parlamentari (e – evidentemente – di uno “scambio” fra gli stessi), la maggioranza convenne di non indicare il catasto fra i temi da includere nella riforma fiscale.
2. Il 29 settembre 2021 il Governo ha approvato e presentato al Parlamento la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF). Nella stessa, si legge quanto segue: “Con riferimento al sistema fiscale, a novembre 2020 il Parlamento ha deliberato l’avvio dell’Indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e sugli altri aspetti del sistema tributario. L’Indagine ha avuto luogo nel primo semestre 2021 e si è conclusa il 30 giugno con l’approvazione di una relazione che costituirà la base per la predisposizione da parte del Governo di un disegno di legge delega sulla riforma fiscale”.
3. Il 5 ottobre 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge delega per la riforma fiscale. Poiché la bozza predisposta dal Governo – già emersa nella precedente riunione della Cabina di regia – conteneva anche la revisione del catasto, la Lega ha lasciato in anticipo la riunione della Cabina di regia e non ha partecipato alla successiva riunione del Consiglio dei Ministri. Il Segretario Salvini dichiarò: “Il nostro consenso non c’è”.
4. Il 28 ottobre 2021 il testo del disegno di legge delega per la riforma fiscale è stato presentato in Parlamento. La relazione del Ministero dell’economia e delle finanze sull’articolo 6 (revisione del catasto), afferma che la disposizione “è coerente” con la raccomandazione della Commissione europea con la quale si invita l’Italia a “ridurre la pressione fiscale sul lavoro attraverso una riforma dei valori catastali”, così esplicitandosi la finalità di aumento della tassazione sugli immobili.
5. Il 14 gennaio 2022 sono stati depositati due emendamenti soppressivi dell’articolo 6 del disegno di legge delega per la riforma fiscale: uno a firma dei Presidenti dei Gruppi parlamentari della Lega, di Forza Italia, di Coraggio Italia, di Fratelli d’Italia e del leader della componente Noi con l’Italia del Gruppo Misto; uno da parte della componente Alternativa del gruppo Misto.