Stupore e rammarico per la sottovalutazione del ruolo della libera professione. Che hanno portato l’Inarsind, l’Associazione di rappresentanza di Ingegneri e architetti liberi professionisti a inviare una lettera ufficiale al Ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, e per conoscenza al presidente del Consiglio Mario Draghi, rispetto alla composizione della Commissione governativa della Riforma del Testo Unico per l’Edilizia (LEGGI TUTTO).
Tutto parte dal fatto, riportato nel testo della missiva, di dover constatare l’assoluta minoranza all’interno della Commissione di liberi professionisti (solo due architetti), la totale assenza di ingegneri liberi professionisti ed in generale della rappresentanza dell’intero mondo dei tecnici delle costruzioni. Inarsind non mette ovviamente in discussione “l’apprezzabile finalità, da noi da tempo auspicata, della riforma del testo unico per l’edilizia”, “né è certamente in discussione il valore di quanti sono stati chiamati a far parte della Commissione, ma è assai sorprendente che coloro che più di altri dovranno misurarsi con la pratica applicazione delle future norme siano stati, di fatto, esclusi dal dibattito che porterà alla loro stesura”.
Secondo Inarsind quindi, “per giungere al riordino della materia, ritenuto ormai indispensabile, siamo certi che l’esperienza maturata nel corso degli anni dai liberi professionisti Architetti e Ingegneri, ovvero da coloro che quotidianamente la praticano in un continuo confronto con gli Enti interessati e che costituiscono il tramite tra questi ultimi ed i committenti, ovvero cittadini ed imprese, sarebbe oltremodo utile ed indispensabile”.
“Quel che temiamo – afferma l’Associazione di rappresentanza, qui rivolta direttamente al Ministro - e più ci rammarica, è pensare che la significativa assenza della libera professione in Commissione possa essere il frutto di una sottovalutazione del ruolo della libera professione e, soprattutto, delle sue capacità intellettuali e culturali di potere contribuire al coordinamento e integrazione delle norme in materia di costruzioni. Auspichiamo che le nostre considerazioni possano trovare la sua attenzione e, ancor di più, possano indurla a ripensare la composizione della Commissione”.
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