La Commissione europea ha varato lo scorso 4 ottobre un pacchetto di misure finalizzato a modificare radicalmente il sistema attuale dell'Iva tassando le vendite di beni da un paese dell'UE all'altro nello stesso modo in cui sono tassate all'interno dei singoli Stati membri. Ciò consentirà di creare un nuovo sistema dell'Iva definitivo per l'UE.
Bruxelles cercherà di raggiungere un accordo su quattro principi fondamentali, ossia i "pilastri" di un nuovo e definitivo spazio unico europeo dell'Iva.
LOTTA CONTRO LA FRODE. L'Iva sarà applicata agli scambi transfrontalieri tra le imprese. L'attuale esenzione dall'Iva per questo tipo di scambi costituisce una facile scappatoia che consente ad imprese senza scrupoli di riscuotere l'Imposta sul valore aggiunto e poi scomparire senza versarla allo Stato.
SPORTELLO UNICO. Sarà più semplice per le imprese che operano a livello transfrontaliero adempiere agli obblighi in materia di Iva grazie a un servizio di "sportello unico". Gli operatori saranno in grado di effettuare dichiarazioni e versamenti utilizzando un unico portale online nella loro lingua, seguendo le stesse norme e utilizzando gli stessi modelli amministrativi del paese di origine. Gli Stati membri verseranno direttamente l'Iva gli uni agli altri, come già avviene per la vendita di servizi elettronici.
MAGGIORE COERENZA. Passaggio al principio della "destinazione", secondo il quale l'importo finale dell'Iva è sempre versato allo Stato membro del consumatore finale ed è determinato in base all'aliquota vigente in tale Stato membro. Questo sistema, già in vigore per la vendita di servizi elettronici, è un impegno che la Commissione europea ha assunto da tempo, con il sostegno degli Stati membri.
MENO BUROCRAZIA. Semplificazione delle norme in materia di fatturazione, che consente ai venditori di redigere le fatture in base alle norme del proprio paese, anche quando operano a livello transfrontaliero. Le imprese non saranno più tenute a preparare un elenco di operazioni transfrontaliere per la loro autorità fiscale (il cosiddetto "elenco riepilogativo").
SOGGETTO PASSIVO CERTIFICATO. La proposta della Commissione europea introduce inoltre il concetto di "soggetto passivo certificato", ossia una categoria di imprese fidate che beneficerà di norme molto più semplici ed efficaci in termini di risparmio di tempo.
MISURE A BREVE TERMINE. Sono state proposte anche quattro "soluzioni rapide" che entreranno in vigore entro il 2019. Queste misure a breve termine sono state esplicitamente richieste dagli Stati membri al fine di migliorare il funzionamento quotidiano dell'attuale sistema dell'Iva fino alla piena approvazione e attuazione del regime definitivo.
La nostra proposta - spiega il Vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l'Euro e il dialogo sociale - mira a rinnovare l'attuale sistema dell'Iva che è stato istituito a titolo temporaneo venticinque anni fa. Abbiamo bisogno di un sistema definitivo che ci consenta di contrastare con maggiore efficacia le frodi Iva transfrontaliere. Nell'Unione europea le frodi fiscali causano una perdita di gettito pari a circa 50 miliardi di euro all'anno.
Venticinque anni dopo la creazione del mercato unico, le imprese e i consumatori si trovano ancora di fronte a 28 diversi regimi Iva per le operazioni transfrontaliere. Criminali e potenziali terroristi – sottolinea il Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, Pierre Moscovici - hanno sfruttato questa frammentazione per troppo tempo, organizzando frodi per un importo pari a 50 miliardi di euro all'anno. Questo sistema anacronistico basato sulle frontiere nazionali deve cessare! Entro il 2022 gli Stati membri dovrebbero trattare le operazioni Iva transfrontaliere all'interno del nostro mercato unico alla stregua delle operazioni nazionali. La proposta odierna dovrebbe ridurre le frodi transfrontaliere sull'Iva dell'80% circa e, al tempo stesso, renderà la vita più facile alle imprese dell'Ue che operano a livello transfrontaliero, snellendo la burocrazia e semplificando le procedure relative all'Iva. Insomma, buone notizie per le imprese, i consumatori e i bilanci nazionali, brutte notizie per i truffatori.
PROSSIME TAPPE. La proposta legislativa sarà trasmessa agli Stati membri in seno al Consiglio per approvazione e al Parlamento europeo per consultazione. La Commissione intende dare seguito a questa iniziativa nel 2018 con una proposta legislativa dettagliata intesa a modificare la "direttiva IVA" a livello tecnico, in modo che il regime dell'Iva definitivo proposto possa essere attuato senza problemi.