di Franco Metta
I vari gruppi politici hanno depositato la propria proposta di riforma fiscale e toccherà ora alle Commissioni finanze di Camera e Senato redigere il documento di sintesi a cui farà riferimento il governo per la presentazione del disegno di legge delega, attesa per la fine di luglio.
Il dibattito sulla riforma fiscale potrebbe quindi entrare nel vivo ed essere il tormentone estivo che accompagnerà imprenditori, autonomi e liberi professionisti durante le vacanze.
Per le imprese il Pd propone l’entrata in vigore dell’Iri (Imposta redditi imprenditoriale), con un’aliquota unica del 24%. Per le partite Iva di passare dal sistema del saldo e acconto all’autoliquidazione mensile per cassa. Non distante è il Movimento 5 Stelle che punta su un sistema di tassazione opzionale sostitutiva con aliquota pari a quella dell’Ires (24%) e sulle partite Iva il mantenimento della flat tax del 15% abbassando però il tetto dei ricavi da 65 mila a 55 mila euro. Da loro anche l’idea di trasformare l’Irap in una addizionale Ires che inciderebbe solo sui profitti e non sul lavoro. Italia viva invece reputa che sia necessario abolire l’Irap e reintrodurre l’Ace per sostenere gli investimenti e l’Iri.
Nel centrodestra la Lega vorrebbe sostituire l’Irap con un’addizionale Ires. Propone inoltre di estendere la flat tax anche per le partite Iva oltre 65 mila euro e fino a 100 mila ma con aliquota del 20% e il superamento del sistema saldo-acconto. Anche Forza Italia è per l’abolizione dell’Irap e chiede una modifica costituzionale, introducendo il principio generale del “tetto massimo di pressione fiscale”. Fratelli d’Italia propone invece una tassazione sulle imprese che premi quelle che assumono di più.