Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha risposto mercoledì 6 novembre alla Camera dei deputati all'interrogazione n. 3-01535 della deputata Erica Mazzetti (FI-PPE) “Iniziative per una nuova disciplina delle costruzioni e per la riforma della legge urbanistica”.
“Signor Ministro”, ha esordito Mazzetti nella sua illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata, “la velocità con cui si sviluppano i processi di trasformazione urbanistica e socio-economica negli ultimi anni sta assumendo contorni sempre più preoccupanti e un ruolo fondamentale nel rapporto fra l’umano e l’urbano e il modo di vivere e abitare nello spazio urbano. Si avverte, pertanto, la necessità di nuove politiche edilizie e urbanistiche, in grado di pianificare e costruire le nostre città. Per affrontare queste sfide non è più rimandabile una riforma organica del Testo unico dell’edilizia, anche in seguito al recente Salva casa, ma anche una riforma generale dell’urbanistica.
A ciò si aggiunge il tema dell’edilizia popolare, con scarsità di disponibilità di alloggi accessibili. Federcasa ha evidenziato la necessità di un piano casa di almeno 250.000 alloggi, anche mediante utilizzo di aree e strutture pubbliche. Detto ciò, credo che sia importante avere oggi una risposta per sapere quale è la linea che lei sta seguendo per la nuova disciplina del testo unico delle costruzioni e dell’edilizia popolare residenziale, tempi e modalità”.
La risposta di Salvini
“Ringrazio per il quesito, che mi consente di ribadire il costante impegno del Ministero nel settore della casa, dal primo giorno dei 2 anni dall’insediamento. La casa è un’assoluta priorità sia dal punto di vista sociale che da quello economico. Abbiamo una visione chiara di quello che abbiamo fatto e faremo nei prossimi anni.
Grazie al confronto portato avanti più volte con gli operatori di settore, stiamo intervenendo su entrambi i fronti, dell’edilizia privata e dell’edilizia pubblica, in una duplice prospettiva temporale di breve e medio periodo, finalmente andando a progettare. In relazione all’edilizia privata, dopo l’adozione del decreto-legge Salva casa, che aiuterà milioni di italiani a superare piccoli problemi burocratici all’interno delle quattro mura, che si protraggono da decenni, stiamo lavorando, inoltre, per garantire un’attuazione omogenea di tali misure sull’intero territorio nazionale.
Da un lato, è imminente la definizione della modulistica, che, dopo l’intesa in Conferenza unificata, sarà messa a disposizione di tutti i comuni per le nuove procedure in sanatoria; dall’altro lato, abbiamo raccolto dagli operatori di settore e dalle amministrazioni comunali alcuni quesiti sull’attuazione di questo Salva casa e sulle linee guida da affrontare.
Nel medio periodo, invece, intendiamo giungere a una riforma organica del testo unico dell’edilizia, finalmente semplificando e sburocratizzando, con l’intento di fare chiarezza e semplificare le regole. Il prossimo passo sarà rappresentato dalla presentazione di un disegno di legge, a cui stiamo lavorando, per il riordino e la semplificazione della disciplina in materia di edilizia e costruzioni. Contiamo entro la fine di quest’anno di concludere il confronto sul tema per poi portare in Consiglio dei ministri un testo condiviso.
I problemi che la Commissione ambiente di quest’Aula sta discutendo sul cosiddetto Salva Milano confermano d’altronde l’esigenza di adeguare norme ormai risalenti nel tempo e stratificate alle esigenze di sviluppo di un comparto strategico per l’economia nazionale con l’obiettivo ultimo di abbassare il prezzo degli affitti e dell’acquisto, soprattutto della prima casa.
Da ultimo, stiamo intervenendo - come da lei sottolineato - anche sul settore dell’edilizia residenziale e pubblica, in questo caso anche in una duplice prospettiva temporale. Grazie alle modifiche introdotte nel disegno di legge di bilancio, che andremo a discutere, lanceremo a breve la sperimentazione di nuovi modelli di edilizia residenziale e sociale, fondati su operazioni di partenariato pubblico e privato e incentrati sul recupero e la riconversione del patrimonio immobiliare esistente.
Inoltre - e vado a chiudere - nei prossimi mesi sarà adottato il Piano casa Italia, tema che non si affrontava da decenni che, dopo troppo tempo di mancata pianificazione, intende affrontare in chiave organica i problemi del disagio abitativo per una complessiva riorganizzazione del sistema casa, in sinergia con gli enti territoriali. Il Piano fornirà risposta ai nuovi fabbisogni abitativi emergenti dal contesto sociale, integrando i Piani di edilizia residenziale ed edilizia sociale, individuando modelli innovativi di governance e di finanziamento dei progetti, razionalizzando l’uso dell’offerta abitativa disponibile. Insomma, dopo 50 anni, il tema casa, per questo Ministero e per questo Governo, torna a essere assolutamente centrale”.
La replica della deputata Mazzetti
Grazie, Ministro. Sono contenta della sua risposta e soprattutto sono soddisfatta del fatto che, dopo tanti anni, come lei giustamente ha detto, partendo dal Salva casa, questo Governo, questo Parlamento, questo Paese sta iniziando a riparlare di un settore strategico per il nostro Paese dal punto di vista economico, sociale, culturale, architettonico, ma anche, e soprattutto, ambientale.
Quello che lei sta annunciando ci fa molto piacere, a me e a tutto il gruppo di Forza Italia, che sarà sempre dalla sua parte, perché il tema è centrale. Oggi però siamo di fronte a una situazione imbarazzante dal punto di vista normativo con una stratificazione di norme che partono dal 1942: la n. 1150, la legge urbanistica, che è ancora in vigore; la n. 1444, del 1968; un testo unico delle costruzioni del 2001 e la modifica del Titolo V della Costituzione.
Ecco, dobbiamo superare tutto questo, facendo un testo unico delle costruzioni che raccolga edilizia, urbanistica e sicurezza nei cantieri. È fondamentale; e, vista l’importanza dei numeri, della tecnologia, delle maestranze che ci sono nel nostro Paese, le suggerisco che sarà anche opportuno nel nostro futuro presente di pensare anche a fare un G7 delle costruzioni, perché è talmente un settore strategico che sarebbe fondamentale per rilanciare l’economia e le maestranze del nostro Paese”.
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