Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato nella seduta di ieri la proposta di legge relativa alla modifica della normativa regionale riguardante gli interventi sul patrimonio edilizio esistente in dismissione.
Ricordiamo che dopo l'ordinanza del TAR n. 371 del 10 febbraio 2021, che ha sottoposto alla Corte costituzionale la questione di legittimità costituzionale dell’art. 40 bis, della legge regionale della Lombardia n. 12 del 2005, inserito dall’art. 4, comma 1, lett. a), della legge regionale 26 novembre 2019, n. 18, recante “Disposizioni relative al patrimonio edilizio dismesso con criticità”, la Giunta regionale della Lombardia aveva approvato una proposta di modifica della legge regionale (LEGGI TUTTO).
METTERE IN SICUREZZA EDIFICI FATISCENTI - "L'obiettivo principale della nuova normativa - ha spiegato l'assessore al Territorio e Urbanistica, Pietro Foroni - che integra variazioni all'articolo 40 bis della legge regionale 18/19, resta quello di favorire il recupero del patrimonio edilizio dismesso, estendendo ai comuni un ulteriore margine di manovra e incentivando, quindi, l'adozione di specifiche condizioni per la messa in sicurezza degli immobili in stato di dismissione".
MENO BUROCRAZIA - "Questo tipo di intervento normativo, che manca a livello nazionale, - ha aggiunto Foroni - viene adottato da Regione Lombardia in coerenza con la politica urbanistica per la lotta al consumo di suolo, facilitando i passaggi burocratici che enti locali e operatori sono tenuti ad adottare".
COSA CAMBIA, PRTOAGONISTI I COMUNI - "Diversamente dalla normativa vigente, - ha osservato l'assessore - la nuova proposta di legge avrà un carattere ancor più di natura straordinaria ed eccezionale. I comuni potranno di determinare la quota degli incentivi da applicare, non di carattere finanziario, ma relativi ad aspetti di natura urbanistica e procedimentale: gli enti potranno abbinare un bonus volumetrico in misura percentuale tra il 10 al 25 per cento, scegliendo se applicare tale indice di edificabilità; solo in mancanza di determinazione comunale, è prevista una norma suppletiva regionale in cui verrà applicato un incremento pari al 20 per cento, per impedire che l'inadempimento comunale renda inapplicabile la normativa".
SOSTENIAMO LA RIPRESA - "Decisione, questa, deliberata non per timore di un giudizio di livello costituzionale, ma per sostenere lo sviluppo sostenibile attraverso il recupero degli edifici esistenti e, allo stesso tempo, favorendo iniziative di investimento in un periodo storico particolarmente difficile a sostegno del mondo economico".
SVILUPPO PASSA DALL'APPLICABILITÀ DELLA NORMA - "In questa fase specifica - ha detto in conclusione l'assessore - l'obiettivo è superare la diatriba giudiziale, che non ci spaventa in alcun modo, consci della solida base giuridica a sostegno della piena legittimità della formulazione dell'articolo 40 bis vigente. Abbiamo voluto, così togliere eventuali incertezze per assicurare la applicabilità della norma e favorire così l'economia nella ripresa".