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Rigenerazione urbana, la Ragioneria dello Stato stoppa il disegno di legge

La Ragioneria generale dello Stato ha espresso parere contrario all’ulteriore corso del nuovo testo del MIMS del disegno di legge sulla rigenerazione urbana. Ance: inaccettabile stop. Confindustria Assoimmobiliare: “Auspichiamo nuova sintesi e tempi certi per l’approvazione”

lunedì 7 marzo 2022 - Redazione Build News

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La Ragioneria generale dello Stato ha espresso parere contrario all’ulteriore corso del nuovo testo del MIMS del disegno di legge sulla rigenerazione urbana.

“Il testo all’esame in Senato è il frutto di un lavoro lungo tre anni e che ha visto coinvolte le forze politiche, imprenditoriali e associazionistiche del Paese”, commenta con preoccupazione il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia.

Per Buia,

“è inconcepibile che il prezioso lavoro venga buttato all’aria in un colpo solo per ragioni che potrebbero essere risolte con un proficuo dialogo interistituzionale. Vedere contestati elementi come quelli relativi all’occupazione del suolo pubblico ci fa pensare che non si vuole fare alcuno sforzo per trovare soluzioni concrete ai problemi atavici che affliggono le città, fulcro della crescita del nostro Paese”.

“Quel testo all’esame del Senato”, spiega il Presidente dell’Ance, “rappresenta infatti un punto di equilibrio tra numerose posizioni inizialmente anche molto distanti. Un risultato, raggiunto grazie al lavoro del Ministro Giovannini, che mira a favorire interventi sul tessuto delle città per evitare degrado e abbandono e favorire uno sviluppo sostenibile delle aree urbane”.

“Il parere espresso dalla Ragioneria dello Stato rimette in discussione tutto l’impianto legato alla parte economica, quando è evidente, anche guardando gli esempi europei, che senza un incentivo pubblico non sarà mai possibile realizzare interventi di rigenerazione urbana”.

“Obiettivo quest’ultimo”, ribadisce Buia, che “non si può ottenere senza cambiare niente sotto il profilo delle regole e delle risorse”.

“E’ indispensabile che a breve ci sia un chiarimento”, conclude il Presidente dell’Ance, “per riprendere il percorso e impedire che il ddl resti bloccato e di conseguenza l’Italia rimanga ancora una volta ferma al secolo scorso”.

CONFINDUSTRIA ASSOIMMOBILIARE: “AUSPICHIAMO NUOVA SINTESI E TEMPI CERTI PER L’APPROVAZIONE”. Alla luce dei rilievi della Ragioneria Generale dello Stato su alcuni profili del DDL Rigenerazione urbana, Confindustria Assoimmobiliare ribadisce il proprio apprezzamento per il lavoro portato avanti fino ad ora dal Senato e dal Ministro Enrico Giovannini su un tema fondamentale per lo sviluppo delle città, auspicando che si possa trovare una sintesi ai fini dell’approvazione del provvedimento nel minor tempo possibile.

“Attendiamo da tempo una legge organica sulla rigenerazione urbana – afferma Silvia Rovere, Presidente di Confindustria Assoimmobiliare – e questa continua ad essere un’occasione da cogliere, soprattutto per le prospettive di una collaborazione virtuosa fra pubblico e privato e un sempre più intenso coinvolgimento nei grandi progetti di rigenerazione urbana degli investitori istituzionali (fondi d’investimento, società di gestione del risparmio, banche, fondi pensione, compagnie assicurative). Il nuovo testo del disegno di legge attualmente all’esame della Commissione Territorio del Senato va nella giusta direzione e di questo torniamo a ringraziare non solo i membri della Commissione ma anche il Ministro Enrico Giovannini per tutto il lavoro svolto nei mesi scorsi. Il Ddl riconosce al mercato un ruolo nell’ambito della definizione delle politiche pubbliche, affianca all’intervento statale diretto una delega al Governo per una revisione della normativa edilizia e degli standard e destina risorse e misure fiscali a medio termine per sostenere un programma organico di interventi. Tutto ciò è molto apprezzabile. Confindustria Assoimmobiliare ha dato il suo contributo attivo durante il dibattito pubblico e l’iter parlamentare sul tema della rigenerazione urbana, proponendo disposizioni tese a rimuovere i disincentivi, anche di natura fiscale, che oggi frenano l’ingresso di alcuni investitori istituzionali. Auspichiamo – conclude la presidente Rovere – che, nonostante le osservazioni della Ragioneria generale, che abbiamo letto con grande preoccupazione, si possa giungere in tempi certi e ravvicinati a una sintesi positiva, in grado di dare risposta anche ai molti obiettivi green e social contenuti nel PNRR conseguibili solo attraverso una lungimirante e innovativa regolazione della rigenerazione urbana”.

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