“Favorire la rigenerazione dell’intero patrimonio edilizio per assicurare la compatibilità ambientale, l’efficientamento energetico, il miglioramento e l’adeguamento sismico e la viabilità in rapporto alle esigenze sociali”. Questa era la grande attesa delle imprese. “Non vi sono né semplificazioni procedurali né incentivi concreti, ma solo ripensamenti, come quella della distanza fra edifici”. Durissimo il giudizio dell’Ance sulla prima pagina de Il Sole 24 Ore.
Il Presidente Buia critica il testo di legge sulla rigenerazione urbana, all’esame della commissione Ambiente del Senato, accusandolo di visione riduttiva e difensiva soprattutto per la delimitazione degli interventi previsti a ambiti urbani caratterizzati da degrado. Viene infatti previsto un incentivo volumetrico massimo del 20% in operazioni di demolizione e ricostruzione, che sembra fatto apposta per ingessare più che per incentivare, mentre la norma nazionale dovrebbe lasciare ai territori la possibilità di decidere. Nulla per limitare il consumo di suolo, nulla per semplificazione e incentivi. È caos.
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