Il dibattito sulla rigenerazione urbana riprende in Senato con l’adozione, a metà settembre, di un testo base da parte della Commissione Ambiente. Questo testo unifica gli otto disegni di legge precedentemente in discussione, dando vita a un quadro normativo innovativo e ambizioso, che mira a trasformare le città italiane in luoghi più sostenibili, vivibili e moderni.
Obiettivi del nuovo disegno di legge
Il disegno di legge sulla rigenerazione urbana punta a migliorare la qualità della vita nelle città attraverso il recupero degli edifici e la riqualificazione delle aree urbane. Tra i principali obiettivi ci sono:
- Miglioramento della qualità urbana: questo avviene tramite il recupero degli edifici esistenti, l’aggiornamento tecnologico e la riqualificazione fisica e funzionale delle strutture.
- Efficienza energetica e riduzione delle emissioni: il disegno di legge incentiva l’adozione di tecnologie sostenibili, favorendo la transizione verso modelli energetici più efficienti.
- Sostenibilità ambientale: riduzione del consumo di suolo e protezione del paesaggio sono al centro della proposta, con particolare attenzione alla tutela delle funzioni ecosistemiche del suolo.
Tra gli obiettivi specifici, si evidenziano:
- Riuso e riqualificazione delle aree degradate: il disegno di legge prevede il recupero o la sostituzione di edifici e aree urbane e produttive in disuso.
- Mitigazione degli effetti climatici: uno degli elementi chiave è il miglioramento della permeabilità dei suoli per prevenire il dissesto idrogeologico e ridurre le isole di calore.
- Difesa del territorio: la messa in sicurezza delle aree a rischio idrogeologico è una priorità assoluta, con interventi mirati a prevenire catastrofi naturali.
- Densificazione urbana e consumo di suolo zero: l’obiettivo europeo di azzerare il consumo di suolo entro il 2050 trova spazio nel testo di legge attraverso la promozione della densificazione urbana.
- Riqualificazione dei centri storici e delle periferie: il progetto punta a integrare residenze, servizi pubblici e spazi dedicati al lavoro agile e al tempo libero, con particolare attenzione alla tutela e al recupero dei centri storici.
- Promozione della mobilità sostenibile: trasporti collettivi, ciclabilità e percorsi pedonali saranno incentivati nelle aree rigenerate, migliorando così la mobilità urbana.
- Sviluppo di edilizia residenziale sociale: la legge si propone di rispondere alla crescente domanda abitativa, puntando a soluzioni che favoriscano la coesione sociale.
- Riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica: miglioramenti significativi sono previsti per gli edifici residenziali pubblici, spesso trascurati.
Coordinamento multilivello per la rigenerazione urbana
Il coordinamento della rigenerazione urbana è affidato a diversi enti: il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti coordina le politiche della rigenerazione urbana e aggiorna gli obiettivi del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PinQua), le Regioni e le province autonome identificano le priorità di intervento e individuano le risorse da destinare ai progetti e i Comuni individuano gli ambiti urbani da rigenerare e programmano gli interventi.
Il Programma Nazionale per la Rigenerazione Urbana è sostenuto da strumenti finanziari sia ordinari che straordinari e include progetti già finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dal Fondo nazionale apposito. In particolare, i Comuni saranno chiamati a elaborare piani di rigenerazione urbana che rispondano a obiettivi di sostenibilità, efficienza energetica, sviluppo economico e sociale.
I Comuni sono chiamati a sviluppare piani di rigenerazione urbana che includano obiettivi di sostenibilità, efficienza energetica, sviluppo sociale ed economico, e la costruzione di infrastrutture, con semplificazioni se conformi al piano urbanistico generale.
Gli interventi devono garantire alti standard qualitativi e la progettazione avviene tramite concorso per soluzioni innovative e sostenibili. Anche i privati possono realizzare progetti, purché rispettino criteri di sostenibilità. Cittadini, regioni e comuni partecipano attivamente alla definizione degli obiettivi attraverso strumenti pubblici.
Incentivi e fondi per promuovere la rigenerazione urbana
Il disegno di legge prevede una serie di incentivi economici e fiscali per facilitare e incentivare gli interventi di rigenerazione urbana. Tra questi:
- Esenzioni fiscali: gli immobili oggetto di interventi di rigenerazione non saranno soggetti all’IMU e alla TARI per tutta la durata del progetto.
- Semplificazione delle procedure: l’approvazione dei piani di rigenerazione urbana comporterà la dichiarazione di pubblica utilità degli interventi, semplificando le procedure amministrative con modifiche al Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001) per facilitare i lavori.
- Fondo Nazionale per la Rigenerazione Urbana: con una dotazione di 3 miliardi e 550 milioni di euro fino al 2037, questo fondo sarà uno strumento cruciale per finanziare i progetti di rigenerazione urbana.