Quali iniziative urgenti il Governo intende adottare per la riqualificazione e rigenerazione urbana delle periferie? Palazzo Chigi intende assicurare la prosecuzione e il completamento dei progetti di investimento originariamente previsti dal Pnrr per tali aree dei nostri comuni? E se sì, in quali modalità?
Lo chiedono 49 deputati con un'interrogazione rivolta al Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto, e al Ministro dell'interno Matteo Piantedosi.
“A seguito di recenti e gravi fatti di cronaca, il Governo ha affermato l'intenzione di voler rafforzare la sicurezza delle periferie nelle città e contestualmente sono stati effettuati alcuni blitz da parte delle forze dell'ordine in alcune aree che ne sono state teatro o comunque di maggiore degrado”, premette l'interrogazione.
Pnrr, tagli ai progetti dei comuni
“Con la proposta di modifica del Piano nazionale di ripresa e resilienza, presentata ufficialmente dal Governo italiano alla Commissione europea il 7 agosto 2023, sono stati apportati tuttavia ingenti tagli, per circa 13 miliardi, ai progetti dedicati ai comuni, tra cui proprio quelli che coinvolgono le periferie, in molti casi peraltro già avviati. In particolare, sono stati interamente definanziati e quindi cancellati i progetti previsti dalle seguenti misure: la misura M5C2/2.1 (3,3 miliardi di euro), che prevede interventi per la rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di emarginazione e degrado sociale, la misura M5C2/2.2 (circa 2,5 miliardi) dedicata ai piani urbani integrati, che prevede una progettazione urbanistica partecipata, con l'obiettivo di valorizzare grandi aree urbane degradate, colmando deficit infrastrutturali e di mobilità, nonché la misura M5C3/1.1.1 (circa 725 milioni di euro) relativa al potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità nelle aree interne e la misura M5C3/1.2 (300 milioni di euro) relativa alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per promuovere lo sviluppo economico, sociale e civile nelle aree caratterizzate dalla presenza della criminalità organizzata”.
Necessari interventi strutturali e investimenti
Nella proposta di modifica “si è ventilata l'opportunità di ricorrere a fonti di finanziamento nazionali per tali misure, senza fornire garanzie sulla prosecuzione e il completamento delle stesse e, sostanzialmente, prefigurando soltanto il ricorso al Fondo di sviluppo e coesione, che sottrarrebbe risorse già destinate ad altri interventi importanti per lo sviluppo del Paese ed in particolare del Mezzogiorno”, osservano gli interroganti, secondo i quali “oltre alla presenza fondamentale delle forze dell'ordine, sono necessari anche interventi, strutturali e investimenti che riqualifichino i territori urbani più marginalizzati e ne rafforzino il tessuto sociale, civile, educativo per affrontare in modo serio ed efficace le criticità che affliggono tali quartieri o aree cittadine, promuovendo un reale sviluppo delle stesse, condizione necessaria per rimuovere l'insicurezza”.