In Aula della Camera dei Deputati è stata presentata un’Interpellanza urgente (2-00251 a firma del Gruppo FI, primo firmatario On. Felice Maurizio D’Ettore) in cui viene chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Economia e delle finanze, al Ministro dello Sviluppo economico, al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti ed al Ministro dell'Ambiente, in particolare, di avviare una ricognizione della massa di investimenti immediatamente attivabili, individuati nei piani dei soggetti che gestiscono servizi di pubblica utilità e di dare corso ad un piano operativo per la mitigazione dei rischio idrogeologico, la difesa del suolo e la riparazione dei danno causati dalle calamità naturali.
Nelle Premesse dell’Atto di controllo viene, tra l’altro, evidenziato che:
- la riduzione delle previsioni di crescita dell'economia italiana (con rischi addirittura di stagnazione del prodotto interno lordo) rende ancora più impervia la realizzazione della quota di spesa d'investimento la cui copertura è stata prevista nella manovra di bilancio. I dati di fatto sono invero preoccupanti: il sostanziale blocco delle risorse dal fondo sviluppo e coesione, la drastica riduzione dei cofinanziamenti ai programmi operativi nazionali e regionali, i limiti di spesa posti a carico degli enti territoriali, sia pure attenuati dalla possibilità di un più ampio uso degli avanzi di amministrazione e dalla costituzione di alcuni fondi per investimenti in opere pubbliche, si sommano agli effetti della contrazione del Prodotto interno lordo, che riduce i margini di agibilità per la spesa prevista fuori dai vincoli di bilancio;
- un dossier dell'Ance di questi giorni quantifica in 24,6 miliardi, a cui si aggiungono i 4,7 della Tav, il valore delle opere sopra i 100 milioni bloccate dalla burocrazia, ma soprattutto dalla mancanza di politiche infrastrutturali capaci di guardare al rilancio delle grandi opere come una formidabile leva di sviluppo economico, occupazionale e sociale. Un appello rilanciato anche dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia secondo cui l'attivazione dei cantieri sarebbe una mossa anticiclica e decisiva per risollevare i livelli occupazionali con un potenziale di circa 400 mila posti di lavoro:
i cantieri non ripartiranno e, in mancanza di certezza di copertura, sarà difficile predisporre è pubblicare nuovi bandi di gara. L'Italia si ferma;
in controtendenza, si possono individuare tre categorie di spesa immediatamente attivabile:
a) gli investimenti in capo alle aziende pubbliche o partecipate;
b) gli interventi per la riduzione del rischio o la riparazione del danno derivante da calamità naturali (neutralizzate ai fini del calcolo dei saldi di bilancio);
c) gli investimenti previsti nei piani dei soggetti che gestiscono servizi di pubblica utilità (acqua, gas, energia elettrica, rifiuti);
LA RISPOSTA DEL GOVERNO. Il Sottosegretario di Stato per l’Interno, Carlo Sibilia, dopo aver ricordato che “tutta l'azione del Governo, attraverso le diverse misure fin qui adottate e quelle di prossima adozione, è volta a rilanciare la crescita e lo sviluppo del Paese con rilevanti investimenti che sono realizzati con l'intento - il sicuro intento - di stimolare l'economia e far crescere il prodotto interno lordo”, ha, in particolare, segnalato che:
- “anche le maggiori società pubbliche, RFI e ANAS, stanno ponendo in essere importanti investimenti. In particolare, è in fase di completamento, con l'emanazione del decreto interministeriale MIT-MEF, l'iter di approvazione del contratto di programma quinquennale 2017-2021- parte investimenti stipulati con RFI, cui sono stati apportati gli adeguamenti volti a recepire le osservazioni delle Commissioni parlamentari competenti. Il perfezionamento dell'iter del contratto determinerà lo sblocco di risorse per oltre 13 miliardi di euro, consentendo l'avvio degli investimenti ivi previsti. Con riguardo agli investimenti sulla rete stradale di competenza dell'ANAS, il vigente contratto di programma, 2016-2020 approvato con decreto interministeriale MIT-MEF il 27 dicembre 2017, ha una portata finanziaria di 15,9 miliardi di euro e, ai sensi dell'articolo 1, comma 873, della legge n. 208 del 2015, qualora dovessero sorgere impedimenti nelle diverse fasi del processo realizzativo delle opere finanziate o eventi ed emergenze che incidano sulla programmazione del contratto, l'ANAS, previa comunicazione al MIT, può rimodulare gli interventi ivi previsti per realizzare le opere previste nel piano pluriennale ovvero ulteriori opere aventi carattere di urgenza”;
- “per quanto concerne gli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico e la riparazione del danno derivante da calamità naturali, si rappresenta che la legge di bilancio per il 2019 ha autorizzato la spesa di 800 milioni di euro per l'anno 2019 e 900 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, finalizzata all'avvio e alla realizzazione di investimenti strutturali e infrastrutturali urgenti, finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico e all'incremento della resilienza delle strutture e infrastrutture. Allo stato è in corso un tavolo, sotto la regia della Presidenza del Consiglio dei ministri, per la definizione di un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico”;
- “per quanto concerne gli investimenti previsti nei piani dei soggetti che gestiscono servizi di pubblica utilità, la legge di bilancio per l'anno 2018 ha previsto l'adozione di un piano nazionale di interventi nel settore idrico suddiviso in sezione invasi e sezione acquedotti, in cui è direttamente coinvolta l'autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico - quindi ARERA -, per individuare interventi prioritari da finanziare sugli acquedotti”. “La stessa legge di bilancio per il 2018 ha stanziato, nelle more dell'adozione del piano citato, 250 milioni di euro per il quinquennio 2018-2022, ai fini dell'attuazione del piano straordinario. Tale piano straordinario è stato recentemente adottato con decreto interministeriale MIT-MIPAAFT n. 526 del 6 dicembre 2018 e ha permesso l'avvio di trenta interventi; con le risorse derivanti dal comma 1072 della legge di bilancio per il 2018 sono in corso di valutazione ulteriori progetti sugli invasi per un costo complessivo di circa 200 milioni di euro e, quindi, anche questo è sbloccare quei fondi che avevamo”.
- “all'interno dell'azione complessiva del Governo di rilancio degli investimenti va anche sottolineato che la legge di bilancio per il 2019 ha previsto la costituzione di un'apposita struttura per la progettazione di beni e edifici pubblici, a supporto delle amministrazioni centrali e degli enti locali, al fine di favorire lo sviluppo e l'efficienza della progettazione e degli investimenti pubblici”;
- “la stessa legge di bilancio, sempre con l'obiettivo di accelerare gli investimenti pubblici, ha previsto l'istituzione di una struttura di missione denominata InvestItalia, per il supporto delle attività del Presidente del Consiglio dei ministri relative al coordinamento delle politiche del Governo e dell'indirizzo politico e amministrativo dei Ministri in materia di investimenti pubblici e privati, anche in accordo con la cabina di regia Strategia Italia, con compiti di analisi e valutazione di programmi di investimento riguardanti le infrastrutture materiali e immateriali, verifica degli stati di avanzamento dei progetti infrastrutturali, elaborazione di studi di fattibilità economico-giuridica di progetti di investimento e di individuazione di soluzioni operative in materia di investimento, in collaborazione con uffici del Ministero dell'Economia e delle finanze in affiancamento alle pubbliche amministrazioni nella realizzazione dei piani e programmi di investimento, nonché l'individuazione degli ostacoli e delle criticità della realizzazione degli investimenti ed elaborazione di soluzioni utili al loro superamento”.