Secondo quanto rilevato dal Renewable Energy Report 2015, realizzato dall'Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, in Italia il «volume d’affari» nel 2014 complessivamente generato dalle fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, biomasse e idroelettrico di piccola taglia) è stato pari a quasi 7 miliardi di €, di cui 1,7 legati al mercato primario e 5,3 miliardi di € legati all’installato.
Il «volume d’affari» che potrebbe nel 2020 essere associato alle fonti rinnovabili è pari a oltre 7,2 miliardi di €, in crescita del 3,2% rispetto al 2014.
Gli investimenti in nuovi impianti scenderanno a poco più di 1,2 miliardi di € (- 24% rispetto al 2014) come segno del rallentamento delle installazioni in assenza di incentivazione.
La vendita dell’energia salirà a oltre 3,9 miliardi di € (+ 19,5% rispetto al 2014), mentre le componenti di costo dei servizi si attesteranno attorno ai 2 miliardi di €.
FOTOVOLTAICO
Il volume complessivo di potenza fotovoltaica installata è di 18.320 MW al termine del 2014 con la nuova potenza installata nell’ultimo anno che è stata di «solo» 385 MW, poco più del 22% rispetto al valore del 2013 ed in linea invece con i valori del 2008.
Nel 2014 il segmento di mercato più importante è tornato ad essere quello residenziale e dei piccoli impianti, che pesa per il 59% delle installazioni complessive.
INVESTIMENTI. Il valore del mercato delle nuove installazioni è stato pari nel 2014 a circa 658 mln €. Il mercato residenziale ha pesato per oltre 470 mln. € (circa il 71% del totale), rappresentando il 59% della potenza.
In particolare, gli impianti di taglia pari o superiore a 1 MW hanno ricevuto nel 2014 investimenti per circa 14 mln. €, una cifra che si commenta da sola se si pensa che nel 2011 questi hanno contato su oltre 2,8 mld € di investimenti.
VOLUME D'AFFARI. È possibile valutare l’impatto del fotovoltaico in termini di «volume d’affari generato» pari a quasi 1,8 miliardi di €. È interessante notare che la differenza tra la componente ricavo da vendita dell’energia e le componenti di costo analizzate portano ad identificare il «valore aggiunto» del settore in 640 milioni di € (il 52% dei ricavi da vendita di energia).
VALORE DEL MERCATO DELL’O&M. Il valore del mercato dell’O&M durante il 2014 è stato di 358 mln €. I principali trend emersi dall’analisi sono: 1) la riduzione della durata media dei contratti di fornitura dei servizi, passando da 3 anni a 1; 2) il ricorso ad operatori specialistici, così da ottimizzare le prestazioni dell’impianto (anche in ottica di eventuale cessione sul mercato secondario); 3) elevato livello di competizione e significativa discesa dei prezzi.
MERCATO ATTESO NEL PERIODO 2015-2020. Nel caso del fotovoltaico, il confronto con gli operatori ha permesso di identificare due scenari possibili:
1) scenario «ottimistico», che veda l’effettiva diffusione dei SEU come stimolo alla realizzazione di impianti anche di media taglia anche attraverso l’estensione dei benefici dei SEU (da tempo invocata dal settore) alla configurazione un venditore-molti clienti allacciati alla stessa porzione di rete (il cosiddetto modello «condominio» o «centro commerciale»);
2) scenario «conservativo», che veda invece un sostanziale consolidamento del mercato residenziale ma un ulteriore calo delle installazioni negli altri segmenti di mercato.
Nessun operatore ha previsto scenari «incentivati» ed anche l’impatto atteso della disponibilità di sistemi di storage più efficaci ed economici è stato considerato «marginale» nell’orizzonte di tempo analizzato.
«Scenario ottimistico»: è possibile arrivare ad installare sino a 500 MW nel 2015 (250 MW nel residenziale, 240 MW di impianti di medie dimensioni, 10 MW per i grandi impianti) e sino a 600 MW/anno al 2020 (con una spartizione pressoché uniforme tra il mercato residenziale e quello degli impianti fino ad 1 MW).
«Scenario conservativo»: è possibile arrivare ad installare circa 400 MW nel 2015 (250 MW nel residenziale e 150 MW di impianti di medie dimensioni) e solo circa 300 MW/anno al 2020 (in larghissima parte ascrivibili al segmento residenziale).
EOLICO
Il volume complessivo di potenza eolica installata è di 8.657 MW al termine del 2014 con un valore delle nuove installazioni pari a circa 107 MW, il 26,2% rispetto al volume 2013. La potenza eolica in Italia è quasi totalmente rappresentata da impianti sopra i 5 MW (circa il 95% del totale) mentre il comparto del mini eolico ha ancora un peso sulle installazioni complessive estremamente contenuto.
INVESTIMENTI. Il valore del mercato delle nuove installazioni è stato pari nel 2014 a circa 152 mln €. La larga maggioranza è rappresentata da impianti di taglia superiore a 5 MW, con un controvalore di oltre 105 mln € (oltre il 69% del totale), mentre il mercato dei piccoli impianti ha generato investimenti per 32 mln €.
VOLUME D'AFFARI. Se si considerano tutte le componenti analizzate è possibile valutare l’impatto dell’eolico in termini di «volume d’affari generato» pari a oltre 960 milioni di €, oltre 6 volte il mercato «primario».
E’ ancora più interessante notare che la differenza tra la componente ricavo da vendita dell’energia e le componenti di costo analizzate portano ad identificare il «valore aggiunto» del settore in 590 milioni di € (il 75% dei ricavi da vendita di energia).
O&M. L’O&M è interessata da alcune dinamiche rilevanti:
- crescente internalizzazione dell’attività da parte dei grandi proprietari di impianti;
- competizione tra fornitori storici e operatori specializzati;
- maggiore differenziazione dei livelli di servizio (standard, avanzato, premium);
- allungamento dei periodi contrattuali.
PERIODO 2015-2020. Nel caso dell’eolico, in assenza della possibile rimessa in gioco di incentivi quasi tutti gli operatori sono concordi nel delineare il seguente scenario:
- la realizzazione nel 2015 di circa 90 MW di nuova potenza in impianti di taglia superiore al MW, cui vanno sommati circa 20 MW di impianti di piccola taglia;
- l’ulteriore «crollo» delle nuove installazioni a poco più di 50 MW (di cui 15 MW di mini eolico) a partire dal 2016, considerando di fatto «chiuso» il mercato primario se non si rimetterà mano all’incentivazione.
BIOMASSE
La potenza cumulata, sommando le tre diverse tipologie di biomassa utilizzate per la produzione elettrica e riportate in figura, ha superato al termine del 2014 i 3,1 GW, con una crescita di «soli» 131 MW, contro i 450 MW del 2013 ed i 764 MW del 2012.
Le nuove installazioni di impianti ad oli vegetali sono da considerarsi di fatto nulle a causa dell’elevato costo della materia prima che ne pregiudica la fattibilità economica.
INVESTIMENTI. Il valore del mercato delle nuove installazioni è stato pari nel 2014 a circa 565 mln €, escludendo gli impianti RSU. In termini di nuova potenza installata le biomasse agroforestali contano per 42 MW, il biogas 63 MW ed infine i bioliquidi per soli 3 MW.
POTENZIALE INESPRESSO. Importante elemento di riflessione è il sottoutilizzo del potenziale di funzionamento degli impianti installati. Se si confronta, infatti, la potenza installata per ciascuna tipologia di biomassa e la relativa produzione «teorica» di energia (basata sull’assunzione di 7.500 ore di funzionamento annuo dell’impianto) con la produzione reale di energia elettrica, si ottengono i dati in tabella.
VOLUME D'AFFARI GENERATO. L’impatto delle biomasse in termini di «volume d’affari generato» è pari a oltre 1,8 miliardi di €, con un valore aggiunto mediamente negativo. Il «volume d’affari generato» potrebbe sfiorare i 3 miliardi di € (+58% rispetto al valore realmente misurato nel 2014) con un valore aggiunto negativo ma solo per la componente oli vegetali.
Il mercato atteso nel 2015-2020. Nel caso delle biomasse, in assenza della possibile rimessa in gioco di incentivi, quasi tutti gli operatori sono concordi nel delineare il seguente scenario:
- la realizzazione nel 2015 di circa 50 MW di nuova potenza, ma solo come frutto della chiusura di progetti già avviati o ammessi ad incentivazione;
- l’arresto «completo» delle nuove installazioni ed anzi la «chiusura» degli impianti (soprattutto a oli vegetali e a biogas, laddove sia eccessivo il ricorso all’acquisto di materia prima) al termine del periodo di incentivazione.
L’ammontare di potenza installata prevede di arrivare al 2020 con soli 2,8 GW di potenza in funzione, contro i 3,1 GW attuali.
IDROELETTRICO
Nel 2014 sono stati installati 74 MW di nuova potenza idroelettrica, in crescita (ed è l’unico caso fra le rinnovabili) del 5,8% rispetto al 2013. Tutta la nuova potenza è concentrata in impianti di taglia inferiore a 10 MW.
VALORE INVESTIMENTI. Il valore del mercato delle nuove installazioni (mercato «primario» dell’idroelettrico) è stato pari nel 2014 a circa 327 mln €, in larga parte appunto attribuibile agli impianti di piccola taglia.
VOLUME D'AFFARI. Se si considerano tutte le componenti analizzate è possibile valutare l’impatto dell’idroelettrico di taglia piccola e media in termini di «volume d’affari generato» pari a oltre 658 milioni di €.
La differenza tra la componente ricavo da vendita dell’energia e le componenti di costo analizzate portano ad identificare un «valore aggiunto» di 342 milioni di €.
SCENARI 2015-2020. Nel caso dell’idroelettrico, in assenza della possibile rimessa in gioco di incentivi quasi tutti gli operatori sono concordi nel delineare uno scenario in cui le nuove installazioni da qui al 2020 si attestino attorno ai 70 MW annui. La maggior parte di questi impianti, all’incirca il 90%, comunque sarà confinato in impianti di taglia inferiore al MW.
Nel caso dell’idroelettrico, in assenza della possibile rimessa in gioco di incentivi quasi tutti gli operatori sono concordi nel delineare uno scenario in cui le nuove installazioni da qui al 2020 si attestino attorno ai 70 MW annui. La maggior parte di questi impianti, all’incirca il 90%, comunque sarà confinato in impianti di taglia inferiore al MW.