Eolico e solare crescono in modo inarrestabile. Sebbene negli ultimi due anni si sia assistito a un crollo del prezzo del petrolio, carbone e gas naturale, le rinnovabili non hanno semplicemente resistito ma sono cresciute a tassi altissimi a livello mondiale. Il 2015 è stato un nuovo anno da record, con investimenti in energia pulite che hanno doppiato quelli dei combustibili fossili.
A tracciare il quadro sono gli ultimi dati diffusi da Bloomberg New Energy Finance (BNEF).
Il petrolio è destinato a costare sempre meno in futuro- ha dichiarato Michael Liebreich, presidente del comitato consultivo del BNEF, nel corso del Vertice tenutosi a New York questa settimana- eppure questo ha frenato gli investimenti nelle rinnovabili? Niente affatto.
La prima ragione di questo boom risiede nel fatto che l'energia rinnovabile sta diventando sempre più economica da produrre. I sussidi governativi hanno sicuramente dato uno forte spinta al settore ma ormai il comparto si regge sulle sue gambe. Sono le economie di scala ad aver trainato il calo dei prezzi. Il costo del solare è sceso dal 1970 del 150%, mentre le installazioni sono aumentate del 115%.
La differenza sostanziale fra il solare (e le rinnovabili in generale) e i combustibili è che i primi sono una tecnologia e i secondi una materia. Nel primo caso quindi l'efficienza è destinata ad aumentare nel tempo mentre i prezzi a scendere. Al momento l'elemento più costoso per il solare è il sistema di accumulo ma anche in questo segmento si stanno registrando enormi miglioramenti.
Solo dal 2000, la quantità di elettricità globale prodotta da energia solare è raddoppiata sette volte. Mentre quella eolica è quadruplicata. Per la prima volta i due settori iniziano a competere ad armi pari sul prezzo e sul ritorno degli investimenti.
I combustibili fossili hanno assistito negli ultimi anni a un vero e proprio declino degli investimenti. Secondo l'OCSE tutti i paesi stanno riducendo la domanda, come la Cina che ha iniziato da tempo a smantellare le proprie centrali a carbone. Soltanto in alcuni paesi in via di sviluppo e in rapida espansione si investe ancora nei combustibili fossili, ma con un tasso che sta rallentando fortemente.