Efficientamento energetico

Rinnovabili, il decreto attuativo della Direttiva RED II è in Gazzetta Ufficiale

Tra le novità, il decreto legislativo riconosce il contributo delle nuove tecnologie di generatori di calore a biomassa, impianti ibridi e micro-cogeneratori, per la decarbonizzazione del riscaldamento. Accolte le proposte di Aiel

mercoledì 1 dicembre 2021 - Redazione Build News

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È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2021 il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, di recepimento della direttiva UE 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, la cosiddetta REDII.

Approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il 4 novembre scorso, il decreto è volto al recepimento della Direttiva UE 2001/2018, il cui termine di recepimento era scaduto il 30 giugno 2021. A seguito del mancato recepimento nei termini da parte dell'Italia, il 26 luglio scorso la Commissione aveva aperto la relativa procedura di infrazione n. 2021/0266. La delega al Governo per il recepimento della Direttiva è contenuta nell'articolo 5 della legge di delegazione europea 2019 (legge 22 aprile 2021, n. 53).

Il provvedimento, disponibile qui in allegato, si compone di 50 articoli e 8 allegati:

ALLEGATO I - Procedure di calcolo degli obiettivi (articolo 3, comma 4)

ALLEGATO II Disposizioni per la semplificazione delle procedure per l’installazione di impianti per le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica negli edifici (articolo 25)

ALLEGATO III Obblighi per i nuovi edifici, per gli edifici esistenti e per gli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti (articolo 26)

ALLEGATO IV Requisiti minimi per gli impianti a fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffrescamento (articolo 29)

ALLEGATO V Contenuto energetico dei combustibili (articolo 39)

ALLEGATO VI Calcolo GHG per biocarburanti e bioliquidi (articolo 2)

ALLEGATO VII Calcolo GHG per combustibili da biomassa (articolo 2)

ALLEGATO VIII Materie prime double counting (articolo 2)

Redatto in coerenza con il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), il decreto intende accelerare la transizione dai combustibili tradizionali alle fonti rinnovabili.

Sono individuati strumenti calibrati sulla base dei settori d’uso, delle tipologie di interventi e della dimensione degli impianti, con un approccio che mira al contenimento del consumo di suolo e dell’impatto paesaggistico e ambientale, comprese le esigenze di qualità dell’aria. L’approccio per le autorizzazioni è quello della semplificazione e di una partecipazione positiva degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni tramite un percorso condiviso di individuazione di aree idonee. Per gli incentivi, la scelta è quella di introdurre una forte semplificazione nell’accesso ai meccanismi e, al contempo, fornire una maggiore stabilità tramite l’introduzione di una programmazione quinquennale, al fine di favorire gli investimenti nel settore.

Centrale la realizzazione delle infrastrutture necessarie per la gestione delle produzioni degli impianti a fonti rinnovabili: prevista un’accelerazione nello sviluppo della rete elettrica e della rete gas e semplificazioni per la realizzazione degli elettrolizzatori alimentati da fonti rinnovabili.

Il testo prevede altresì una serie di disposizioni nell’ottica del Green New Deal, necessarie per dare attuazione alle misure del PNRR in materia di energie rinnovabili, con la finalità di individuare un insieme di misure e strumenti coordinati, già orientati all’aggiornamento degli obiettivi nazionali derivante dalla modifica della legge europea sul clima, in attuazione del pacchetto “Fit for 55”.

RECEPITE LE PROPOSTE DI MODIFICA DI AIEL. Il decreto legislativo include le proposte di modifica promosse da AIEL - Associazione italiana energie agroforestali - presentate nel corso dell’audizione delle Commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive della Camera dei deputati dello scorso 20 settembre. Con la pubblicazione in Gazzetta, la direttiva RED II sulle energie rinnovabili entra a tutti gli effetti in vigore.

Tramite le sue proposte, AIEL ha puntato a garantire la corretta applicazione dei contenuti del Piano di azione per il miglioramento della qualità dell’aria sottoscritto a Torino nel giugno 2019 in occasione del Clean Air Dialogue e una maggiore coerenza con la normativa vigente o in fase di revisione (Conto Termico e Superbonus), per evitare vuoti legislativi e dubbi interpretativi che potessero danneggiare gli operatori del settore, intervenendo in particolare sull’allegato IV del testo.

La direttiva sulle energie rinnovabili, così come recepita, garantisce l’utilizzo di biocombustibili certificati per l’accesso agli incentivi, esplicitando i percorsi necessari per verificare l’utilizzo di biocombustibili di qualità conforme o superiore a quella richiesta per il corretto funzionamento dell’impianto termico.

Un altro elemento migliorativo sono i requisiti minimi per accedere agli incentivi per generatori di potenza superiore a 500 kWt: il Governo ha infatti recepito la proposta di AIEL di inserire requisiti prestazionali minimi anche per generatori di potenza superiore a 500 kW. Nell’ottica di allineare tutti i requisiti tecnico-ambientali ed energetici per l’accesso agli incentivi, l’associazione auspica con favore l’estensione di suddetti requisiti a Conto Termico, Ecobonus/Superbonus e Bonus Casa, con l’obiettivo di raggiungere una necessaria coerenza normativa fra i diversi sistemi incentivanti nazionali.

Altre due proposte accolte nei Decreti attuativi riguardano i generatori ibridi, ossia sistemi ad elevata efficienza che integrano più tipologie di generatori di calore, e i micro-cogeneratori, apparecchi che consentono la produzione combinata di elettricità e di calore da un unico impianto di piccola taglia (≤ 50 kWe). Si tratta di tecnologie innovative che anche l’industria di costruzione di impianti a biomassa ha recentemente immesso sul mercato. Perché queste tecnologie non subiscano penalizzazioni, ma sia invece garantito l’approccio di neutralità tecnologica, senza creare barriere di ingresso al mercato, il Governo ha accolto la proposta di AIEL di prevedere la possibilità di accesso agli incentivi pubblici anche per sistemi ibridi a biomassa costituiti da pompa di calore e caldaia a biomassa e ai microcogeneratori alimentati da fonti di energia rinnovabile. Per questi ultimi, essendo appunto alimentati da fonte di energia rinnovabile, è stata accettata la proposta di AIEL di portare il risparmio di energia primaria (PES) al 10%.

I risultati ottenuti sono particolarmente importanti per il settore – afferma Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL – perché non solo riconoscono il principio fondamentale della promozione delle energie rinnovabili ma anche quello della neutralità tecnologica, senza creare barriere di ingresso al mercato che ostacolerebbero la concorrenza e determinerebbero fenomeni distorsivi. L’innovazione tecnologica è l’arma principale sia per realizzare la decarbonizzazione energetica che per migliorare la qualità dell’aria, come dimostra la riduzione del 23% delle emissioni di particolato prodotte dal riscaldamento a legna e pellet in Italia ottenuto grazie alla sostituzione di una parte delle tecnologie più obsolete con generatori moderni, efficienti e a basse emissioni. È però fondamentale che norme e decreti tengano il passo di questa spinta tecnologica e non la penalizzino.

Siamo lieti che Governo e Parlamento abbiano accolto le proposte di modifica di AIEL – commenta Domenico Brugnoni, Presidente di AIEL – un risultato che premia il nostro impegno per creare una maggior consapevolezza negli interlocutori politico-istituzionali sul ruolo delle bioenergie nel percorso di transizione energetica. Non esiste infatti una singola tecnologia che possa da sola realizzare un’equilibrata e razionale decarbonizzazione energetica. È necessario realizzare un mix energetico intelligente in cui il calore da biomassa legnosa offre una soluzione matura, programmabile, sicura e affidabile, contribuendo a un'economia climaticamente neutra, l’unica in grado di garantire il presidio e lo sviluppo del territorio soprattutto in aree marginali e montane.

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