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Rinnovabili, il saldo tra i costi e i benefici “è positivo tra i 30 e i 100 miliardi”

AssoRinnovabili propone di rafforzare l’Emission Trading Scheme, introdurre una Border Adjustment Tax e l’obbligo per tutti i prodotti venduti in Europa di indicare sull’etichetta il carbonio emesso per la loro produzione e il loro funzionamento

martedì 24 maggio 2016 - Redazione Build News

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Un deciso cambio di passo nella politica energetica che punti con decisione sulle energie rinnovabili e che consenta all’Italia, a sei mesi di distanza dalla COP21, di rispettare gli accordi sul clima assunti nel corso del summit parigino.

E’ questo l’appello lanciato da assoRinnovabili nel convegno “COP21: cosa deve cambiare nella politica energetica italiana”, che si è tenuto oggi a Roma.

Dalla ricerca “Il Global Cost dell’energia e gli effetti dello sviluppo delle rinnovabili” condotta da Althesys e presentata nel corso dei lavori, emerge come produrre energia utilizzando le fonti fossili costi di più rispetto alla produzione da fonti green, se si considerano le esternalità negative che carbone, petrolio e gas producono in termini di cambiamento climatico e inquinamento atmosferico con gravi danni alla salute. Le rinnovabili non rappresentano un costo per il Paese: il saldo attualizzato tra i costi e i benefici del sostegno alle rinnovabili è positivo tra i 30 e i 100 miliardi, senza contare i vantaggi per la salute e per l’ambiente.

 TRE AZIONI PER RIDURRE LA CO2 E RILANCIARE L’INDUSTRIA EUROPEA. Nel corso dei lavori, assoRinnovabili ha lanciato una proposta in tre azioni per ridurre la CO2 e rilanciare l’industria europea. La prima prevede il rafforzamento dell’attuale Emission Trading Scheme (ETS) con l’introduzione di un prezzo minimo di almeno 20 euro/ton di CO2 destinato a crescere progressivamente, così come già introdotto nel Regno Unito e in Francia. La seconda consiste nell’introduzione di una Border Adjustment Tax (BAT) sui beni e servizi importati in Europa, basata solo sulle emissioni derivanti dall’energia impiegata nelle attività di produzione e distribuzione degli stessi. La terza proposta prevede l’obbligo per tutti i prodotti venduti in Europa di indicare sull’etichetta il carbonio emesso per la loro produzione e per il loro funzionamento: ciò permetterebbe di promuovere il consumo di prodotti maggiormente ecosostenibili.

I dati che abbiamo presentato oggi - dichiara Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili - dimostrano in maniera chiara e scientifica che il sorpasso delle rinnovabili sulle fossili è già una realtà: sono economicamente competitive, hanno un costo sociale nullo, creano occupazione e hanno le potenzialità per far tornare l’Italia tra i protagonisti della scena energetica e tecnologica europea. Purtroppo nell’ultimo triennio non abbiamo visto provvedimenti del Governo coerenti con questi dati. Non c’è tempo da perdere: COP21 è stata firmata, ora dobbiamo attuarla!

Nel corso del convegno Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha presentato una sintesi dello studio “La svolta dopo l’Accordo di Parigi - Italy Climate Report 2016”, mentre Guido Saracco dell’Istituto Italiano di Tecnologia ha approfondito il tema della "CO2 come opportunità: la ricerca italiana per un futuro sostenibile". La tavola rotonda è stata moderata da Michele Renzulli del TG1.

I lavori sono stati conclusi dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che ha dichiarato come “l’intesa globale sul clima non sia un punto d’arrivo ma il punto di partenza”. “Come Paese dobbiamo incidere sempre di più nelle scelte europee – ha proseguito il Ministro – e dobbiamo fare in modo che il recepimento di COP21 avvenga nel più breve tempo possibile. Dobbiamo poi continuare a investire sulle rinnovabili anche semplificando il sistema, ma non ritengo però che l’Italia possa fare fughe in avanti sul tema del carbon pricing.”

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