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Rinnovabili, la posizione del Consiglio Ue sulla proposta di direttiva

Per quanto riguarda il riscaldamento e il raffrescamento, gli Stati membri dovranno adottare misure per realizzare un aumento annuo della quota di energia rinnovabile di 1 punto percentuale indicativo

giovedì 21 dicembre 2017 - Redazione Build News

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Il 18 dicembre 2017 il Consiglio Ue ha adottato la sua posizione sulla proposta di direttiva che promuove l'uso delle energie rinnovabili in tutta l'Unione europea. L'accordo prepara la strada all'avvio dei negoziati con il Parlamento europeo non appena quest'ultimo avrà approvato il suo mandato negoziale.

L'UE si impegna a raggiungere entro il 2030 un obiettivo pari ad almeno il 27% di energie rinnovabili rispetto al consumo totale di energia. La direttiva, in linea con gli orientamenti del Consiglio europeo dell'ottobre 2014, conferma questo obiettivo vincolante e introduce il quadro e gli strumenti adeguati per conseguire tale risultato.

Le nuove norme legislative riguardano bioenergia, sostenibilità, trasporti, energia elettrica, riscaldamento e raffrescamento e mirano in particolare a responsabilizzare maggiormente i consumatori. Un obiettivo chiave della posizione del Consiglio è quello di agevolare e incrementare l'uso delle energie rinnovabili.

Questa decisione – dichiara Kadri Simson, ministro dell'economia e delle infrastrutture della Repubblica di Estonia - ha un impatto diretto e positivo su tutti i cittadini europei. Un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili contribuirà a rendere più pulite, salubri e sostenibili le nostre città, le nostre imprese e le nostre case. La direttiva inoltre aiuterà i consumatori a prendere l'iniziativa e diventare essi stessi produttori. Grazie a un mix di iniziative dei governi, delle imprese e dei consumatori, riusciremo a conservare la nostra leadership mondiale nel campo delle energie rinnovabili.

I PRINCIPALI ELEMENTI DELL'ORIENTAMENTO GENERALE DEL CONSIGLIO

I consumatori beneficeranno di procedure di notifica semplificate per i piccoli impianti; mentre sono ora chiaramente definiti i diritti e gli obblighi degli "autoconsumatori di energia rinnovabile" e delle comunità produttrici/consumatrici di energia rinnovabile.

Per quanto riguarda il riscaldamento e il raffrescamento, gli Stati membri dovranno adottare misure per realizzare un aumento annuo della quota di energia rinnovabile di un punto percentuale indicativo. Il testo del Consiglio tiene conto delle notevoli differenze esistenti tra i paesi dell'UE per quanto riguarda sistemi e impianti nazionali. In particolare rispecchia le caratteristiche specifiche degli impianti di "raffrescamento" nei climi più caldi.

Nel settore dei trasporti, l'obiettivo in materia di energie rinnovabili per il 2030 è fissato al 14% per ciascuno Stato membro, con un sotto-obiettivo del 3% di "biocarburanti avanzati", per i quali verrà consentito un doppio conteggio. Per quest'ultimo obiettivo è previsto un traguardo vincolante intermedio dell'1% per il 2025 al fine di incrementare la sicurezza degli investimenti e garantire la disponibilità di carburanti su tutto il periodo. La mobilità elettrica è fortemente incoraggiata grazie a due coefficienti di moltiplicazione, uno pari a 5 per l'energia elettrica da fonti rinnovabili utilizzata nei trasporti su strada, e uno pari a 2 per il trasporto ferroviario.

L'attuale limite al 7% per i biocarburanti di prima generazione viene mantenuto per garantire certezza agli investitori. Se uno Stato membro fissa un limite inferiore, sarà ricompensato con la possibilità di ridurre il proprio obiettivo generale per le energie rinnovabili nel settore dei trasporti.

La direttiva chiarisce inoltre le norme relative ai criteri di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra che si applicano a biocarburanti, bioliquidi e combustibili da biomassa.

Gli Stati membri avranno la possibilità di aprire i propri regimi di sostegno nazionali ai produttori di energie rinnovabili di altri Stati membri, ma resterà a loro la decisione finale in merito. Per quanto riguarda gli investimenti nelle energie rinnovabili, il testo del Consiglio, come la proposta della Commissione, affronta la questione della stabilità del sostegno finanziario evitando cambiamenti retroattivi ingiustificati ai meccanismi di sostegno.

CRONISTORIA E PROSSIME TAPPE. Il 30 novembre 2016 la Commissione ha presentato il pacchetto "Energia pulita". Le otto proposte legislative del pacchetto, tra cui la direttiva sulle energie rinnovabili, mirano ad attuare la strategia 2015 per un'Unione dell'energia corredata da una politica lungimirante in materia di clima.

L'intero pacchetto è stato presentato nella sessione del Consiglio "Energia" del dicembre 2016. Nel febbraio 2017 i ministri dell'UE hanno avuto un primo scambio di opinioni sull'intero pacchetto e nel giugno 2017 hanno valutato i progressi compiuti sulla governance, le energie rinnovabili e l'assetto del mercato dell'energia elettrica.

Il Parlamento europeo dovrebbe approvare il proprio mandato negoziale per la direttiva in esame all'inizio del prossimo anno. Il Consiglio è pronto ad avviare i negoziati subito dopo.

Leggi anche: “Ue: accordo sulla revisione della direttiva 2010/31/Ue sulla prestazione energetica nell'edilizia

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