I dati del bilancio dell’energia elettrica elaborati da Terna – evidenzia Confartigianato - indicano un ritorno alla crescita della domanda di elettricità (+1,5% rispetto all’anno precedente, con maggiore domanda per 4,7 TWh) dopo che nel triennio di ‘recessione elettrica’ (2012-2014) si è accumulato un calo del 7,2%, pari ad una minore richiesta per 24,1 TWh.
L’aumento della produzione netta vede un ritorno alla crescita – dopo quattro anni negativi – della produzione termica (+13,8 TWh pari al +8,3%) che ha sostanzialmente bilanciato il calo della produzione idrica (-14,8 TWh pari al -24,9%) mentre prosegue la crescita della produzione da rinnovabili al netto dell’idrico (+2,6 TWh pari al +6,1%); nel dettaglio si riscontra un aumento della produzione Fotovoltaica (+2,8 TWh, pari al+13,0%), e di quella Geotermica (+0,3 TWh, pari al 4,5%), mentre le mutate condizioni atmosferiche hanno influito su una diminuzione della produzione Eolica (-0,5 TWh, pari al -3,3%).
Il forte calo della produzione idrica fa scendere al 28,5% la quota di produzione delle fonti rinnovabili, ma al netto dell’idrico la quota sale dal 13,7% del 2014 al 14,3% del 2015.
ITALIA AL VERTICE DELLA CLASSIFICA UE. L’Italia – secondo l’ultima comparazione internazionale disponibile – è il primo tra i maggiori Paesi dell’Ue per crescita della quota di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili che il 2009 e il 2013 è salita di 12,5 punti, circa il doppio dei +6,4 punti della media Ue a 28.
L’analisi della distribuzione sul territorio della potenza efficiente da fonti rinnovabili al netto dell’idrico – eolico, fotovoltaico, geotermoelettrico e biomasse, inclusa la parte dei rifiuti non biodegradabili – evidenzia come nel 2014 la regione con la più alta propensione alla produzione di energia green sia il Molise con 1.849 Watt di potenza efficiente per abitante, seguita dalla Basilicata con 1.582, Puglia con 1.276, Sardegna con 1.083, Calabria con 842, Abruzzo con 717 e Marche con 704; all’opposto la potenza pro capite più contenuta si registra in Lombardia con 299 Watt per abitante, Lazio con 248, Valle d’Aosta con 201 e Liguria con 113; il Mezzogiorno presenta una potenza da fonti rinnovabili doppia (+99,5%) rispetto a quella del Centro Nord.
FOTOVOLTAICO. Per il fotovoltaico – la maggiore fonte rinnovabile, al netto dell’idrico – si riferisce il 34,1% della potenza per abitante in media nazionale, con 306 Watt per abitante; la leadership di regione con la maggiore propensione al solare sono le Marche con 672 Watt per abitante, seguita dalla Puglia con 632 Watt per abitante e Basilicata con 622 Watt per abitante.
EOLICO. Per l’eolico la maggiore potenza si registra in Molise con 1.174 Watt per abitante, seguita da Basilicata con 821 e Sardegna con 599.
BIOMASSE. Sulle biomasse si registra la maggiore potenza per abitante in Molise con 143 Watt per abitante, seguita da Basilicata con 140 ed Emilia-Romagna con 138.
IDROELETTRICO. Infine sull’idrico la maggiore potenza per abitante la riscontriamo in Valle d’Aosta con 7.324 Watt per abitante, seguito da Trentino-Alto Adige con 3.130 e Piemonte con 839.
FILIERA CON OLTRE 100MILA IMPRESE. Il maggiore utilizzo dell’energia green è reso possibile in Italia anche dalla presenza nel 2015 di 100.418 imprese della filiera delle Fonti di energia rinnovabile che forniscono un apporto chiave nella installazione e gestione di 656.213 impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili presenti a fine 2014.