Sarà all'esame del Consiglio dei ministri la prossima settimana il Testo Unico sulle rinnovabili. Lo ha annunciato il viceministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica Vannia Gava, commentando l'intesa raggiunta in Conferenza Unificata sul Decreto Aree Idonee.
“L’ok all’intesa Stato - Regioni rappresenta un passo avanti concreto per l’accelerazione nelle installazioni di impianti rinnovabili. Il decreto stabilisce i criteri con cui le Regioni potranno individuare le aree idonee (e non idonee), contribuendo, così, alla produzione di rinnovabili e all’obiettivo prefissato di 80 GW di potenza aggiuntiva entro il 2030. Un provvedimento atteso da tempo, che si unisce ora al Testo Unico sulle rinnovabili, in Consiglio dei ministri la prossima settimana, e a tutte le semplificazioni sui procedimenti che, come MASE, stiamo portando avanti”, ha dichiarato Gava.
Semplificazione dei procedimenti
La bozza di decreto legislativo Testo Unico prevede la semplificazione dei procedimenti sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, con nuove disposizioni sull'attività libera, sulla Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) e sull'Autorizzazione Unica che sostituiranno le norme presenti nel decreto legislativo n. 387/2003 e nel decreto legislativo n. 28/2011.
Sono previste anche disposizioni sulle valutazioni ambientali, con modifiche al Testo Unico Ambiente (decreto legislativo n. 152/2006).
Il decreto FER 2
Ricordiamo che, sempre in tema di impianti a fonti rinnovabili, la Commissione europea ha approvato il 4 giugno scorso lo schema di decreto FER 2, che ha l'obiettivo di incentivare la realizzazione di una capacità di 4,6 GW di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili entro il 31 dicembre 2028, tra cui: impianti eolici off-shore, geotermoelettrici a emissioni nulle, geotermoelettrici tradizionali, alimentati a biomassa e biogas, fotovoltaici floating su acque interne e a mare, nonché impianti da energia mareomotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina e impianti solari termodinamici. Il decreto promuove la realizzazione di impianti di produzione da FER non pienamente mature o con costi elevati di esercizio.
La misura, che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2028, sarà finanziata mediante un prelievo dalle bollette elettriche dei consumatori finali. L'aiuto assumerà la forma di un contratto bidirezionale per differenza per ogni kWh di energia elettrica prodotta e immessa in rete e sarà versato per una durata pari alla vita utile delle centrali.
Dopo la firma dei Ministri concertanti, il decreto FER 2 sarà trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione e la successiva pubblicazione. Entro 30 giorni dalla data di pubblicazione, saranno poi emanate le Regole Operative con decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica per rendere pienamente operativa la misura.