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L'energia solare è economica, pulita, modulare e flessibile. E il costo per produrre energia tramite fotovoltaico è diminuito dell'82% nell'ultimo decennio, rendendola la fonte di elettricità più competitiva in molte parti dell'Unione europea. Ad esserne particolarmente convinta è la Commissione europea che dal 2021 ha reso gradualmente più ambiziosi i propri obiettivi sulle energie rinnovabili, passando dal 32% al 40% e infine, con il piano REPowerEU, al 45%.
L’Italia, ma anche l’Europa nel suo complesso, è ancora lontana da quell’ambizioso target. Nel 2021 abbiamo coperto il 19% dei nostri consumi con energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, un dato inferiore alla media europea (21,8%) ma che comunque ci posiziona al quarto posto dietro a Germania, Francia e Spagna per quanto riguarda l’energia prodotta con impianti fotovoltaici.
Il gestore dei servizi elettrici (Gse) ha recentemente condotto un’analisi aggiornata al 2022. In totale in Italia sono in funzione 1,2 milioni di impianti fotovoltaici, di cui la maggior parte (82%, più di un milione di impianti) è riconducibile a strutture residenziali. Seguono poi le strutture del terzo settore con 100 mila impianti, l’industria (73 mila) e l’agricoltura (42 mila).
Discorso inverso invece sul fronte della potenza generate. In questo caso infatti a guidare è l’industria con 15 mila Gwh (più della metà del totale), mentre gli impianti residenziali presentano dimensioni e potenza più contenute.
La produzione di energia solare nelle regioni italiane
Tra le regioni più virtuose figura la Lombardia (poco meno di 200 mila impianti), seguita dal Veneto (179 mila) ed Emilia-Romagna (circa 127 mila). Tutte regioni situate nell’area padana e al Nord. Le condizioni meteorologiche del territorio e quindi dalla disponibilità di luce solare sono da tenere in considerazione. Per questo motivo il Sud, meno dotato di impianti, produce la quota maggiore di energia solare fotovoltaica, con la regione Puglia al primo posto con oltre 4 mila gigawattora.
Un altro dato positivo lo si ottiene confrontando i dati storici sulla produzione lorda di elettricità. Dal 2008 il trend è in aumento ma un incremento maggiore si è registrato tra il 2010 e il 2012, proprio il periodo in cui furono introdotti gli incentivi statali. Anche il 2022 ha avuto un deciso incremento del 12,3% rispetto all’anno precedente.
Infine proprio in questi giorni è entrato in funzione a Caselle, Torino, il più grande impianto fotovoltaico sul tetto di un aeroporto italiano, costituito da 3.651 moduli per una superficie complessiva pari a 6.454 metri quadri. L’impianto è in grado di generare, a pieno regime, 1.585 MWh di energia elettrica in un anno, e può soddisfare il 12% del fabbisogno annuale dello scalo.
Quanta strada occorre fare ancora?
Secondo IEA (l’Agenzia internazionale dell'energia), se si vuole raggiungere gli obiettivi climatici europei entro il 2030, il settore deve crescere in maniera ancora più sostenuta rispetto quanto fatto finora.
In base ai calcoli effettuati per raggiungere l’obiettivo di 8.255 Twh sarà necessario, occorrerà avere un tasso di crescita annuale pari al 26%, negli anni che vanno dal 2023 al 2030. A questi livelli per ora ci arriva la Cina che lo scorso anno è cresciuta del 38% in fotovoltaico, contro il 17 dell’Unione europea.
Per questa ragione nell’ottobre 2022 la Commissione europea ha deciso di aumentare gli sforzi, prevedendo all’interno del REPowerEU, una strategia per il solare, che tra le altre cose ha visto l’istituzione della European photovoltaic industry alliance, che mira a potenziare ulteriormente il settore.
