Si sono riunite ieri 28 Febbraio le direzioni unitarie di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil in vista della “due giorni” di trattative convocata per il 2 e 3 Marzo prossimi dall’Ance e dall’Alleanza delle Cooperative per il rinnovo del CCNL dell’edilizia Industria e Cooperative, settore sempre più trainante rispetto alla ripresa economica del Paese.
“L’Ance e tutte le associazioni datoriali devono accettare fino in fondo la sfida di qualificare il settore e le imprese, anche a tutela delle tante aziende serie, qualificando prima di tutto il lavoro, la sua sicurezza, la sua qualità, la necessaria professionalità”. Così dichiarano i Segretari Generali di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi, al termine della riunione.
Passi avanti ne sono stati infatti in queste settimane di confronto, in particolare su formazione professionale, salute e sicurezza e sul contrasto al lavoro irregolare e al dumping, ma – continuano i sindacati confederali dell’edilizia – se vogliamo redistribuire la significativa crescita che, tra bonus e PNRR, il settore sta conoscendo e se vogliamo essere sempre più attrattivi per operai, impiegati e tecnici, in particolare per i più giovani, dobbiamo riconoscere aumenti salariali importanti. Un giusto riconoscimento, coerente anche con la continua richiesta delle imprese a Governo e Stazioni Appaltanti per adeguare i prezzi dei materiali, ma anche un investimento sul futuro, sulle lavoratrici e lavoratori tanto necessari oggi per sostenere la domanda di rigenerazione e le opere previste dal PNRR, dal Fondo Complementare e dal nuovo ciclo di fondi europei.
Questo ci aspettiamo – concludono Panzarella, Pelle e Genovesi – e su questo siamo e saremo impegnati per giungere ad una conclusione positiva di un rinnovo che, complessivamente, riguarda oltre un milione di addetti e che vede il settore, più di altri, beneficiare di consistenti incentivi e risorse pubbliche. Mai come oggi, gli aumenti salariali qualificheranno questo rinnovo, alla luce sia degli aumenti inflattivi sia della forte crescita del settore.