Dopo due anni di pandemia, riparte la trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale degli studi professionali, scaduto nel 2018, che coinvolge oltre 1 milione di lavoratori. Le parti sociali si sono infatti riunite il 9 febbraio a Roma presso la sede di Confprofessioni per riprendere il confronto interrotto a causa dell’emergenza Covid-19. Intorno al tavolo, per Confprofessioni, parte datoriale, sono presenti il presidente confederale, Gaetano Stella, Marco Natali e Andrea Parlagreco; mentre le controparti sindacali sono rappresentate da Danilo Lelli e Michele Carpinetti della Filcams-Cgil; Dario Campeotto e Aurora Blanca per la Fisascat Cisl e Gabriele Fiorino della Uiltucs.
«Dobbiamo dare nuovo impulso a un settore economico che sta lentamente riemergendo dopo lo choc pandemico. La trattativa per il rinnovo del Ccnl degli studi professionali deve necessariamente tener conto delle evidenti difficoltà degli studi professionali durante la pandemia e di una ripresa economica ancora incerta», commenta il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. «L’obiettivo delle parti sociali è quello di rafforzare le tutele di welfare e aggiornare la normativa contrattuale anche alla luce delle recenti novità in materia di lavoro e, in particolare, della disciplina sullo smart working partendo dal Protocollo nazionale sul lavoro agile, sottoscritto lo scorso dicembre dalle parti sociali con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando».