A costi particolarmente contenuti, questa tecnologia è in grado di restituire notevoli prestazioni fono-termoisolanti, in tempi rapidi e senza alterare l’immagine architettonica. La sua applicazione è indicata soprattutto per gli edifici realizzati dal secondo dopoguerra, e in tutti i casi di presenza di intercapedini, anche nelle coperture. Nell’area di intervento, i risparmi sui consumi legati alla climatizzazione permetteranno di coprire la spesa nell’arco di 3-4 anni.
L'INTERVENTO. Dopo la rimozione delle porzioni degradate e il lavaggio delle superfici scrostate si è proceduto alla ricostruzione degli intonaci con malta livellante addittivata con lattice di gomma sintetica, per potenziarne l’adesione e le resistenze meccaniche. Sulla rasatura, realizzata con malta cementizia a elevata adesione e abbinata a rete di fibra di vetro alcaliresistente, è stata stesa una protezione decorativa ai silicati di potassio. Tutte le superfici in mattoni sono state sottoposte a lavaggio antivegetativo seguito da trattamento impregnante, idrorepellente e incolore a base di resine silossaniche. Nei balconi sono stati riparati i parapetti in ferro, in avanzato degrado, e sostituite le impermeabilizzazioni, con rifacimento del massetto. Sulla copertura piana, prima della posa dei pannelli per l’isolamento termico in polistirene estruso calpestabile, è stata applicata una barriera al vapore.
IL MATERIALE. Il materiale isolante utilizzato nel cantiere di San Donato per saturare le intercapedini e applicato da Trivella Srl, socio fondatote di Rete Irene, è composto in alta percentuale (oltre il 99%) da cellulosa pura ottenuta da scarti primari di lavorazione di cartiera, priva di inchiostri di stampa e additivi a base di Boro. Sono invece presenti in limitata percentuale idrossido di alluminio, verderame e calce idrata, per fornire resistenza al fuoco, aumentare la durabilità e garantire l’inattaccabilità da parte di muffe, batteri e roditori.
APPLICAZIONE. Le procedure applicative sono semplici e veloci: l’operatore pratica nella parete dei fori da 4 cm, a un interasse di 1,5 m ed esegue una video ispezione per accertarsi dell’assenza di ostacoli e anomalie interni. Vi introduce l’estremità rigida di un tubo flessibile collegato a un compressore, curvata in modo da distribuire con precisione i fiocchi nell’intercapedine, regolando la pressione per compattare il materiale e creare lo strato termoisolante. Quando l’intercapedine risulta completamente saturata, chiude i fori con malta, ripristinando l’integrità cromatica della superficie
L’operazione può essere realizzata anche dall’interno degli edifici, nel caso di facciate di pregio (lapidee, ceramiche o metalliche), vincolate o per evitare il costo dei ponteggi, che possono anche essere sostituiti da più economiche piattaforme aeree. In questo caso è sufficiente liberare le pareti interessate dagli arredi, verificando che non siano presenti linee elettriche, tubature e strutture portanti, con idonei strumenti per il rilevamento delle masse metalliche o dei campi elettromagnetici.