Nel contesto del programma di interventi per la valorizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, lanciato dalla Regione Emilia-Romagna, RSE (Ricerca Sistema Energetico) con la collaborazione di ACER Reggio Emilia, ha avviato uno studio di fattibilità per valutare un possibile piano di interventi di riqualificazione che abbinasse obiettivi di risparmio con criteri di efficienza ed efficacia nella sostenibilità economica degli interventi.
Per la definizione del piano si è tenuto conto dell’approccio indicato nella Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia, che definisce un quadro metodologico comparativo per definire i requisiti di prestazione energetica degli edifici in un ottica di ottimizzazione dei costi.
L’approccio adottato è riconducibile ad una valutazione lifecycle cost (LCC).
Dallo studio emerge che il patrimonio edilizio residenziale pubblico della regione Emilia-Romagna consta di 58 mila alloggi gestiti dislocati in quasi 6500 edifici. I consumi energetici per il servizio di riscaldamento di questo parco è stimato attorno alle 43 ktep.
IL PIANO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA. È stato valutato un piano di riqualificazione energetica in cui sono previsti i seguenti interventi: coibentazione dell’involucro opaco, sostituzione dei serramenti e rinnovamento dell’impianto termico con installazione di dispositivi per la termoregolazione e contabilizzazione del calore.
L’insieme di questi interventi garantisce il dimezzamento dei consumi ex-ante e l’adeguamento degli edifici alle recenti disposizioni in merito di contabilizzazione del calore; inoltre rispetta una serie di criteri indicati dalle ACER (tra cui accesso al “conto termico”, abitabilità degli edifici durante i lavori) e permette di minimizzare il rapporto tra investimento sostenuto e risparmio energetico conseguito.
RISPARMI ENERGETICI PARI A 4,1 KTEP. Assumendo che il piano di riqualificazione energetica abbia una capacità di investimenti pari a 100 milioni di euro, si osserva che ottimizzando la scelta degli edifici si possono ottenere risparmi energetici pari a 4,1 ktep, riducendo i consumi per riscaldamento e ACS degli edifici coinvolti del 67% e raggiungendo un consumo specifico ex-post compreso tra 65 e 85 kWh/ m2 anno.
Gli edifici in cui, a parità di investimento, è possibile ottenere i migliori risultati sono quelli con i consumi specifici più elevati e generalmente di piccole dimensioni (villette a schiera, piccoli condomini ed edifici monofamiliari).
Se la scelta degli edifici non rispettasse un criterio di ottimizzazione degli investimenti, i risparmi energetici si ridurrebbero fino a 3,0 ktep.