La Eley è una realtà industriale specializzata nella produzione di cosmetici naturali, formulati e prodotti con estratti biologici certificati. Di conseguenza, l’azienda mostra una propensione per la sostenibilità che non riguarda solo i processi produttivi e il packaging dei prodotti, ma abbraccia tutta la routine aziendale.
Ampliata negli ultimi anni fino a raggiungere una superficie produttiva di 8.000 m², di recente l’azienda si è ulteriormente allargata acquistando un fabbricato industriale vicino alla sede storica, in cui trasferire parte della produzione, il magazzino e gli uffici. Si è quindi reso necessario un intervento di riqualificazione sia sulla parte strutturale, sia su quella impiantistica dei due edifici industriali produttivi, su una superficie coperta di ca. 6.000 m2.
Il progetto
Il cliente, per via della peculiarità delle sue lavorazioni, aveva bisogno di un sistema impiantistico che consentisse di produrre acqua calda sanitaria per i servizi e di riscaldare gli ambienti con aerotermi. Per servire i serbatoi mescolatori del cosmetico prodotto in base alla sostanza chimica utilizzata, il cliente aveva inoltre la necessità di disporre normalmente di acqua ad una temperatura di 70°C e in alcune fasce orarie di 80°C.
L'esigenza del ciclo produttivo, prima servito da caldaie a vapore – spiega il progettista Ing. Stefano Schiavina – era di avere fluidi primari alternativamente, a temperature elevate per il riscaldamento e successivamente per il raffreddamento dei mescolatori destinati alla miscelazione delle materie prime e alla produzione dei prodotti cosmetici. L’esigenza primaria di processo era quindi quella di avere una grossa disponibilità di potenza per riscaldare velocemente fino a 85 °C le miscele e poi poterle raffreddare altrettanto velocemente. Nasce da qui la scelta di utilizzare il vapore. L'intervento di riqualificazione energetica si proponeva l’obiettivo di ottenere consistenti risparmi, grazie all'utilizzo diretto di acqua come fluido vettore a temperature dell'ordine dei 90-95°C. Temperature che sono garantite dalle soluzioni Hoval con la relativa precisa regolazione di cascata. L'affidabilità e la stabilità delle condizioni limite è stata testata positivamente nei primi sei mesi di produzione e si sta consolidando il quadro di risparmio energetico rispetto alla produzione con vapore, nell'ordine del 40% dei consumi”.
Continuità della produzione e minori consumi: le soluzioni adottate
Sono state installate 2 caldaie a gas a condensazione Hoval UltraGas 450 in grado di soddisfare le esigenze dell’intera struttura. Grazie allo scambiatore ad alta stratificazione dotato di superfici di scambio composite AluFer che moltiplicano per cinque la superficie di scambio termico, assicurando un efficiente recupero di calore e di ritorni separati per l'alta e la bassa temperatura, all'elevato contenuto di acqua e al sistema di combustione Ultraclean®, la caldaia a gas a condensazione UltraGas consente il massimo sfruttamento della condensazione e la riduzione delle emissioni.
Alla UltraGas è stato abbinato un accumulatore inerziale Hoval EnerVal 2500, in grado di compensare le mutevoli richieste di energia delle utenze. Gli accumulatori inerziali permettono un’elevata stratificazione, garantendo così la massima efficienza di accumulo di calore e possono pertanto compensare gli sfasamenti temporali tra la produzione e l'utilizzo dell'energia. Per la produzione di acqua calda sanitaria è invece stato installato il bollitore Hoval ESSR 500.
La massima efficienza del sistema è garantita dalla presenza del sistema di regolazione Hoval Digital che gestisce i generatori e tutti i circuiti a servizio della struttura. Il sistema è infatti in grado di regolare la produzione di calore a seconda delle previsioni del tempo e delle effettive necessità.
La digitalizzazione dell’impianto è stata ulteriormente integrata con il sistema di supervisione da remoto Hoval Digital Top Tronic® Supervisor che tramite Cloud e una rete VPN permette in controllo remoto dell'intero sistema, consentendo di ottimizzare i consumi grazie a una dettagliata reportistica degli stati di funzionamento del sistema impianto e alla predittività atmosferica. In questo modo, oltre a fornire dati analitici sul funzionamento e sull'efficienza dell'impianto, sui consumi e sulle eventuali anomalie che potrebbero comportare inutili sprechi, il sistema consente di consumare meno e di risultare quindi più sostenibile, con una ridotta emissione di CO2.