Progetti

Riqualificazione urbana, la mostra per riflettere sull’essere umano

Fondazione Cosso annuncia la mostra “Di erbe e di fiori. Erbari d’autore. Da Besler a Penone, da De Pisis a Cage” a conclusione dei lavori di riqualificazione di Parco del Castello di Miradolo

venerdì 27 dicembre 2024 - Redazione Build News

Penone (3)

Il Parco del Castello di Miradolo ha più di 200 anni di storia. Nella primavera del 2025 si concluderà il progetto di rinnovamento e manutenzione straordinaria con cui la Fondazione Cosso ha ottenuto i fondi del PNRR del bando del Ministero della Cultura, finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi NextGenerationEU: ottavo nel centro-nord e primo in Piemonte nelle graduatorie degli investimenti dedicati alla valorizzazione di parchi e giardini storici.

L’impegno per l’ambiente

Una nuova importante tappa che prosegue il percorso iniziato nel 2008 dalla Fondazione Cosso che lavora da 16 anni con grande impegno e risorse proprie per riportare alla luce le origini di questo patrimonio e restituirlo al territorio come parte integrante della sua storia. La riflessione sul tempo, sullo studio e sulla conoscenza e, insieme, sulla necessità di immaginare il futuro di temi come il paesaggio, il giardino e l’ambiente, trova un’ideale corrispondenza nella mostra “Di erbe e di fiori. Erbari d’autore. Da Besler a Penone, da De Pisis a Cage”, a cura della Fondazione Cosso e di Roberto Galimberti, con la consulenza iconografica di Enrica Melossi, in programma dal 22 marzo al 22 giugno 2025.

L’erbario

Il termine “erbario” porta con sé alcuni concetti come “collezione”, “classificazione”, “catalogazione”, “studio”, “memoria”: questa dimensione metodologica e formale non ha soltanto caratterizzato la produzione di erbari storici che coniugavano la conoscenza del reale a una innegabile qualità estetica, ma ha anche suggerito ad artisti moderni e contemporanei differenti possibilità di esplorazione di linguaggi e di relazione con la natura e i suoi elementi.

Le opere presenti in mostra intendono indagare temi come la necessità dell’uomo di classificare e misurare il mondo che lo circonda non soltanto per conoscerlo ma anche per svelarne il mistero o per esorcizzare le proprie paure, la pazienza e la cura di gesti che, nella apparente ripetizione, si scoprono differenti e ancestrali insieme, la fragilità di una materia, che nel suo mostrarsi effimera, sembra sfidare il tempo. Il percorso della mostra intende costruire un confronto “impossibile” tra alcune pagine di erbari storici con la visione di alcuni artisti che attorno alla riflessione sulla materia e sugli elementi della natura hanno costruito opere che sono specchio del proprio tempo e del presente.

La mostra

La mostra, come una ideale wunderkammer, indagherà le corrispondenze formali tra le opere e, soprattutto, percorrerà l’apparente iato che, spesso, sembra esistere tra ragione e immaginazione, tra realtà e utopia, tra ricordo e memoria, tra quotidianità e sogno. Al di fuori delle sale, il Giardino del Castello di Miradolo, con le sue essenze, le sue specie, le sue architetture vegetali, a dialogare con l’esposizione e a mostrare un tempo, anch’esso sospeso tra storia e futuro.

L’esposizione sarà accompagnata da un’inedita installazione sonora, a cura del progetto artistico Avant-dernière pensée, dedicata al brano “In A Landscape” di John Cage del 1948. Una lenta sequenza al pianoforte di note omoritmiche, separate tra loro dallo stesso intervallo, sembra sottolineare la possibilità di ascoltare e, insieme, di essere “dentro” l’ascolto, in un paesaggio sonoro da osservare con attenzione, da vicino, come un quadro o le pagine di un erbario. Il sistema di diffusione del suono progettato per le sale espositive costruisce lo spazio, ne muta i confini percettivi e dialoga con la dimensione visiva, in un continuo controcanto in cui la cadenza dei suoni sembra confondersi con l’incedere dei passi di chi osserva.

Parallelamente alla mostra si articolerà il progetto “Da un metro in giù”: un percorso didattico per i visitatori di tutte le età per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare le opere d’arte e la realtà che ci circonda.

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