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'Riqualifichiamo in Comune', a Milano un progetto per 8mila condomini in 10 anni

Parte dall’Italia il progetto concreto per la riqualificazione degli immobili: amministratori, privati e aziende dalla stessa parte con aiuti finanziari ad hoc

giovedì 19 maggio 2016 - Redazione Build News

tre soggettti

L’Italia è il paese in Europa con il record di malattie dovute all’inquinamento ed il 40% di questo inquinamento è dovuto al comparto residenziale. Se infatti le polveri sottili provocate dalle auto sono in netto calo negli ultimi 20 anni, il settore residenziale ha vanificato tutti gli sforzi compiuti finora in materia ambientale.

Dall’Italia parte però il primo tentativo congiunto e concreto per risolvere una situazione in stallo, dettata principalmente dalla crisi e dalla congiuntura negativa del mercato immobiliare. Il 5 aprile è stato infatti infatti un progetto di riqualificazione energetica degli stabili che avrà l’ambizione di coinvolgere, solo a Milano e Provincia, 800 condomìni l’anno per i prossimi 10 anni, e di espandersi poi su buona parte delle province nazionali, coinvolgendo altresì in un dialogo pragmatico diversi attori: amministratori di condominio, imprese, progettisti ed utenti finali, con il patrocinio di Comuni e associazioni.

Riqualifichiamo in comune, progetto promosso da Harley&Dikkinson - Arranger Tecnologico, Finanziario e di Garanzia rivolto a chi opera nella riqualificazione e valorizzazione degli edifici - è un modello replicabile di riqualificazione degli immobili integrata volto al raggiungimento di un rapporto equilibrato e sostenibile fra architettura e paesaggio, per creare una comunità a misura d’uomo.

COME FUNZIONA. Valorizzare il patrimonio immobiliare è un’impresa ardua e necessita il coinvolgimento di soggetti diversi. Harley&Dikkinson, grazie al suo percorso di consulenza fortemente specializzata e tecnica, si presenta come collante e aggregatore per facilitare le relazioni e snellire i flussi organizzativi, tecnologici e finanziari del mercato.

Parola d’ordine del progetto infatti è insieme, lavorare “in comune”, per raggiungere obiettivi condivisi ma difficilmente ottenibili se agiamo singolarmente. È prevista perciò una rete di imprese nazionale e dei comitati gestionali provinciali di amministratori, tutti accomunati dalla voglia di valorizzare un mercato da troppo tempo in stallo.

All’interno del progetto, H&D si impegna innanzitutto a “riqualificare” il mercato di riferimento dal suo interno, attraverso un percorso formativo pensato ad hoc per le imprese, gli amministratori di immobili e i professionisti, fornendo strumenti loro specifici. Dall’altro offre anche agevolazioni per i privati e per i fornitori. Credito Condominio è lo strumento finanziario che consente agli Amministratori di far accedere i propri condomìni ad un finanziamento per lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria con caratteristiche esclusive. Il Fondo di Solidarietà è lo strumento a supporto dei condòmini che incontrano difficoltà nel regolare  il pagamento delle rate del finanziamento acceso con gli Istituti Bancari Partner di H&D
per la ristrutturazione del Condominio.

È evidente – dice il Direttore Generale Alessandro Colciago – che un simile strumento si dimostra, da un lato, attento al business delle PMI per l’aspetto incentivante sulla scelta di un condominio di intraprendere i lavori, ma dall’altro rappresenta soprattutto una novità assoluta sul mercato per l’attenzione posta da H&D agli aspetti sociali e alle necessità della singola persona con focus sulle problematiche economiche e personali che soprattutto in questo momento possono pesantemente incidere su chi si trova in difficoltà.

TARGET. In Italia si contano 1 milione e 100 mila condomìni di cui la metà è stata costruita tra il 1945 e il 1980 quando non erano ancora previsti limitazioni dei consumi. Con investimenti capaci di garantire un rientro delle spese in massimo 15 anni, si andrebbe a toccare il 60% degli immobili e a risparmiare 8 Mtep di energia laddove l’Unione Europea richiede alla nostra Strategia Energetica Nazionale un risparmio di 3,6 MTep entro il 2020 (dati forniti dalla Società di Ricerca sul Sistema Energetico controllata dal Gestore dei Servizi Energetici).

OBIETTIVO. L’obiettivo è quello di realizzare modelli abitativi, di vita e di socialità condivisi, fondati sull’importanza delle relazioni umane, della solidarietà e del rispetto per l’ambiente. Il desiderio e? quello di riqualificare in pochi anni interi quartieri per risparmiare energia, generare meno rifiuti, condividere i servizi e fare network.

Un bacino potenziale di grandi dimensione, i cui vantaggi non sono solo in termini di risparmio per le famiglie (solo il 2% delle abitazioni in Italia sono in classe A), ma soprattutto in termini di salute: l’Italia è il paese europeo con il maggior numero di decessi per inquinamento (oltre 84.000 morti nel 2012 su un totale di 491.000). Si hanno inoltre vantaggi in termini di occupazione e di PIL: il 42% delle perdite di lavoro di questi anni riguarda il settore edile e un lancio mirato della blue economy avrebbe una ripercussione pari a 3 punti del PIL nei prossimi 10 anni.

La ripresa del mercato edile, la compravendita, lo svecchiamento e la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente, in un mercato oggi in stallo, significherebbe una enorme ricaduta sul mercato e un valore maggiorato del 30% degli immobili stessi. Di conseguenza più attrattività per i grandi investitori, dai fondi alle società di gestione, nazionali e internazionali.

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