“Nel settore del riscaldamento, misure efficaci per ridurre l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici devono concentrarsi sul controllo delle emissioni, attraverso il rinnovamento tecnologico del sistema edificio-impianto, anziché su generici e spesso inutili divieti all’utilizzo dei combustibili liquidi”.
Ad affermarlo è il Presidente di Assopetroli Assoenergia, Andrea Rossetti. Come ciò sia possibile, prosegue: “dipenderà anche dalla capacità delle istituzioni di sfruttare la versatilità del Contratto Servizio Energia, una metodologia gestionale in grado di tutelare gli interessi della collettività, soddisfacendo le sempre più restrittive richieste ambientali del legislatore europeo”.
“Il Contratto, normato dal DLgs. 115/2008, consente infatti – sottolinea Assopetroli Assoenergia - di rispettare elevati standard di sicurezza e di qualità ambientale, grazie alla riduzione dei consumi necessari a mantenere il comfort abitativo. Non solo, ma anche garantendo un minore inquinamento atmosferico nel pieno rispetto delle normative che impongono l’uso razionale dell’energia, con vantaggi per il consumatore finale e per le imprese del settore”.
L'ECOBONUS NON BASTA. Secondo l'Associazione “Diminuire la spesa per il riscaldamento civile e abbattere l’inquinamento delle caldaie è un obiettivo assolutamente alla portata, ma è concretamente realizzabile solo se le istituzioni si impegneranno a sviluppare un piano di intervento nazionale in grado di incidere in maniera strutturale sul problema. In particolare nel settore del riscaldamento va resa più decisa e coerente la spinta alla produzione e all’utilizzo razionale dell’energia. Per farlo vanno soprattutto diffuse forme di gestione professionale ed efficiente degli impianti per garantire interventi di riqualificazione del parco immobiliare con investimenti sulle migliori tecnologie disponibili per il risparmio. Per cogliere questo obiettivo il solo ecobonus non è sufficiente, perché incentiva i soli consumatori che possono vantare un credito di imposta.
TORNARE ALL'IVA AL 10%. Il ritorno all’Iva al 10% sul Contratto Servizio Energia è invece, oggi più che mai, la misura opportuna e necessaria perché è la più mirata a combinare gli obiettivi energetici con quelli economici e ambientali, facendo leva sulle competenze di imprese professionali il cui ruolo è focalizzato nel perseguimento del risparmio energetico nel lungo termine”.
“Dati alla mano, ci vuole inoltre chiarezza e trasparenza nei confronti dei cittadini”, conclude il Presidente di Assopetroli Assoenergia. “Quando si cita il contributo del settore riscaldamento alle emissioni di particolato, andrebbe evidenziato – aggiunge l'Associazione - che tra il 1990 e il 2013 il consumo di biomasse ad uso riscaldamento è aumentato di quasi 11 volte nel nostro Paese, contribuendo in maniera più che significativa sul totale di tali emissioni. Politiche più mirate e coerenti di rispetto delle emissioni inquinanti nell’ambito del riscaldamento, dovrebbero quindi partire da una rigorosa regolamentazione all’uso delle biomasse”.