Al 13 dicembre 2016 almeno 18 capoluoghi di provincia hanno già superato il limite giornaliero per il PM10 (Frosinone, Venezia e le altre città della pianura padana le peggiori. Ma anche Napoli e Terni).
Nel 2015, secondo il XII Rapporto Ispra sulla qualità dell’ambiente urbano, presentato oggi a Roma, 45 aree urbane su 95 per le quali sono disponibili dati, non hanno rispettato il valore limite giornaliero del PM10, con un numero totale di superamenti e valori medi annuali generalmente superiori a quelli degli ultimi anni, in controtendenza rispetto al trend di medio-lungo periodo, sostanzialmente decrescente. Situazioni peggiori per il mancato rispetto dei valori limite per PM10, particolato fine (PM2.5), biossido di azoto (NO2) a Torino, Vercelli e nell’agglomerato di Milano.
Sempre nel 2015, il 90% della popolazione nei comuni considerati risulta esposto a livelli medi annuali superiori al valore guida OMS per il PM10 (20 μg/m³), l’82% a quello del PM2,5 (10 μg/m³), il 27% a quello dell’NO2.
Consumi idrici. Nel quadriennio 2012/2015, nelle 116 città oggetto del Rapporto si è registrata una riduzione dei consumi idrici dell’8,4%. Il 2015 ha registrato una dispersione reale dell’acqua immessa nella rete di distribuzione pari al 35,4%: in 90 città sui 116 capoluoghi di provincia si hanno valori di dispersione di rete reali superiori al 20%, di cui 18 superiori addirittura al 50% (dati ISTAT).
Alluvioni. Uno dei principali elementi di pericolo per il territorio è costituito dai fenomeni di dissesto idraulico innescati da eventi meteorici intensi. Le conseguenze risultano in genere più pesanti in quelle aree dove l’intervento antropico ha profondamente modificato il territorio e il paesaggio naturale, rendendoli più fragili e vulnerabili. La popolazione a rischio alluvioni è stimata in 1.950.954 abitanti, pari all'11,1% della popolazione residente totale nei 116 comuni.
Inquinamento elettromagnetico. Dal 2013 al 2015 si riscontra un aumento complessivo del 10% del numero di stazioni radio base per telefonia mobile. Attualmente, sono però gli impianti radiotelevisivi a determinare le situazioni di maggiore criticità in termini di casi di superamento dei limiti imposti dalla normativa vigente. Dal 1999 al Luglio 2016: 15 superamenti per gli elettrodotti, 151 per impianti radiotelevisivi e 39 per la telefonia mobile. La quasi totalità dei superamenti risulta rientrata nei limiti di legge.
Trasporto pubblico locale, car sharing e bike sharing. Lieve ripresa dell’utilizzo del trasporto pubblico locale nel 2014 rispetto al 2013: l’incremento si concentra nei grandi comuni e in particolare a Napoli, Torino, Venezia, Bologna e Palermo, anche se si rimane su livelli distanti dai valori del periodo 2008-2011 (circa 8% in meno). Il car sharing è attivo nel 2015 in 26 capoluoghi: in 24 car sharing a postazione fissa; in 6 a flusso libero gestito da operatori privati; a Torino, Milano, Firenze e Roma sono presenti entrambi i servizi. Segnali positivi anche per il bike-sharing: raddoppia nel periodo 2011-2014 il numero di biciclette; così come aumentano le postazioni di prelievo e riconsegna di oltre il 50% (Fonte: ISTAT).
Auto elettriche e ibride. Il parco autovetture immatricolate a soggetti privati nel 2015 è stabile rispetto al 2014. A Napoli si trova la quota più alta di auto private Euro 0 (28,9%). Si assiste ad una contrazione delle auto elettriche nel 2016 rispetto al primo semestre 2015 (-34%); le vetture ibride sono cresciute di oltre il 50%. Per ciò che riguarda le 5.564 auto ibride iscritte nel I semestre 2016, spicca Roma con 1.535 auto (fonte: ACI).