Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day 2018), una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite per richiamare tutti all'importanza di preservare un bene così prezioso.
Le norme tecniche forniscono numerosi strumenti per attuare una gestione strutturata, misurabile, efficiente delle risorse idriche.
In ambito internazionale – spiega il portale dell'UNI - da anni operano dei comitati tecnici che, sotto vari aspetti, si occupano di acqua, della sua qualità, del suo utilizzo: sono l'ISO/TC 147 "Water quality"; l'ISO/TC 224 "Service activities relating to drinking water supply systems and wastewater systems – Quality criteria of the service and performance indicators" e l'ISO/TC 282 "Water reuse".
Negli anni questi comitati hanno sviluppato oltre 80 norme tecniche che vanno - solo per fare qualche esempio - dalla ISO 17381:2003 ("Water quality - Selection and application of ready-to-use test kit methods in water analysis") alla ISO 24512:2007 ("Activities relating to drinking water and wastewater services - Guidelines for the management of drinking water utilities and for the assessment of drinking water services") e ISO 24518:2015 ("Activities relating to drinking water and wastewater services - Crisis management of water utilities"); dalla ISO 20760-2:2017 ("Water reuse in urban areas - Guidelines for centralized water reuse system - Part 2: Management of a centralized water reuse system") alla ISO 24521:2016 ("Activities relating to drinking water and wastewater services - Guidelines for the management of basic on-site domestic wastewater services"); dalla ISO 16075-4:2016 ("Guidelines for treated wastewater use for irrigation projects - Part 4: Monitoring") alla serie ISO 5667 ("Water quality - Sampling").
Per non parlare della ISO 14046 sulla impronta idrica, adottata anche in ambito europeo e recepita in lingua italiana non più di sei mesi fa come UNI EN ISO 14046 “Gestione ambientale - Impronta Idrica (Water Footprint) - Principi, requisiti e linee guida”.
A proposito dell'attività di normazione lungo l'articolata filiera dell'acqua, è utile segnalare una pubblicazione liberamente scaricabile in formato PDF da internet: si tratta di ISO Focus, il magazine bimestrale dell’ISO, che sul recentissimo numero di gennaio-febbraio 2018 esplora approfonditamente proprio questo aspetto: il ruolo della normazione nell’ambito "water & sanitation".
Il tema, come si vede, è ampiamente trattato e anche in campo nazionale non mancano specifici contributi che vanno ad esempio nella direzione della riduzione degli sprechi e della più efficiente gestione delle reti di distribuzione idrica. E’ il caso della prassi di riferimento UNI/PdR 37:2018 “Risanamento senza scavo di tubazioni sotterranee rigide per acqua potabile mediante rivestimento con malte cementizie o resine”, che verrà pubblicata significativamente proprio il 22 marzo e che indica, tra l'altro, le procedure, i controlli di qualità e le verifiche inerenti i lavori su tubi di distribuzione dell’acqua potabile e, in particolare, la selezione dei materiali, la pulizia delle tubazioni, l’applicazione del materiale scelto per il risanamento, le modalità di trattamento dei materiali, i requisiti di ispezione e di disinfezione.
Quanto la qualità degli impianti, la potabilità dell’acqua e la sanitizzazione (cioè la riduzione della carica microbica) sia un argomento centrale lo dimostra nuovamente con la massima autorevolezza nientemeno che l’Organizzazione delle Nazioni Unite che nell'ambito dei "Global Goals 2030" – cioè i 17 obiettivi che si intendono perseguire nei prossimi anni a livello mondiale – segnala come punto 6 proprio il tema “Clean water and sanitation”: l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari per tutti.