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Ristori ter, le proposte di Assistal su cessione crediti, caro materiali e rincari dell’energia

L'Associazione propone di vietare la cessione del credito a persone fisiche e consentire una seconda cessione ai soggetti autorizzati dall’art. 106 del Testo Unico Bancario, con la possibilità di cessioni multiple tra questi stessi soggetti qualificati

venerdì 11 febbraio 2022 - Redazione Build News

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Assistal (Associazione che rappresenta le imprese specializzate nella progettazione, fornitura, installazione, gestione e manutenzione di impianti tecnologici, fornitura di Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management) è intervenuta questa mattina in audizione davanti alla Commissione Bilancio del Senato sul Decreto ristori-ter. Il contrasto alle pratiche fraudolente attraverso il blocco generalizzato alle cessioni multiple rischia di “criminalizzare” e penalizzare i cittadini, che non potranno beneficiare degli incentivi fiscali del superbonus, così come dell’ecobonus e del bonus ristrutturazione, entro i tempi fissati e le imprese oneste, che non riusciranno a portare a termine i lavori.

“La nostra proposta” – ha affermato Angelo Carlini Presidente Assistal – “è quella di vietare la cessione del credito a persone fisiche e consentire una seconda cessione ai soggetti autorizzati dall’art. 106 del Testo Unico Bancario, così come la possibilità di cessioni multiple tra questi stessi soggetti qualificati con l’obiettivo di ridare liquidità ad un mercato che rischia il blocco dei cantieri. È del tutto evidente che questo intervento correttivo deve avvenire nel più breve tempo possibile perché non è pensabile che il mercato possa attendere i 60 giorni per la conversione in legge”.

“Sul tema del caro materiali” – ha continuato Carlini – “è necessario intervenire per rimediare agli errori commessi con le misure compensative finora adottate per il primo semestre 2021 e modificare il meccanismo di rilevazione per il secondo semestre 2021, definendo una corretta modalità di rilevazione e un paniere adeguato. Inoltre, occorre prevedere un’estensione delle misure del decreto sostegni – bis al 2022 che diversamente verrebbe escluso sia dal vecchio che dal nuovo regime. È quanto chiedono tutte le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative del mercato che è interessato da queste disposizioni”.

Infine, l’intero comparto non può che ritenere insufficienti le misure contenute nel Decreto relative ai rincari dell’energia, cui si devono aggiungere gli effetti negativi derivanti dalle misure del Decreto bollette, che stanno penalizzando ulteriormente le imprese impegnate nella riqualificazione energetica degli edifici pubblici, laddove l’indice revisionale della componente energetica del canone subisce riduzioni importanti, malgrado i rincari del prezzo del gas, per effetto di un beneficio fiscale riferito al cliente domestico tipo.

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