La Regione Emilia Romagna stanzia nuovi fondi - 9,3 milioni di euro - per la ristrutturazione di alloggi pubblici non utilizzati e l’installazione di ascensori e montascale. L’obiettivo indicato dalla Giunta diventa così realtà a poche settimane dall’approvazione della graduatoria finale del bando emanato nell’aprile scorso per riqualificare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, con la Regione che destina altre risorse per l’autonomia e la vita sociale soprattutto di anziani e persone con disabilità.
Parte della nuova dotazione finanziaria (2 milioni di euro) sarà destinata a finanziare le richieste ancora in graduatoria: 91 su un totale di 150 (59 gli interventi già finanziati). I restanti 7,3 milioni di euro serviranno a riaprire il bando, che scadrà così il prossimo 24 settembre, per accogliere ulteriori domande.
A livello territoriale, le risorse destinate alla riapertura del bando saranno così suddivise: Bologna (2,4 milioni di euro); Modena (796.806 euro); Reggio Emilia (551.162 euro); Parma (809.827 euro); Piacenza (413.616 euro); Ferrara (874.827 euro); Ravenna (606.071 euro); Forlì-Cesena (576.242 euro); Rimini (269.473 euro).
Sempre a livello territoriale, lo stanziamento per finanziare le domande in graduatoria viene suddiviso nel seguente modo: Bologna (656.279 euro); Modena (218.595 euro); Reggio Emilia (151.205 euro); Parma (222.167 euro); Piacenza (113.471 euro); Ferrara (239.999 euro); Ravenna (166.269 euro); Forlì-Cesena (158.086 euro); Rimini (73.927 euro).
CRITERI E REQUISITI DI ACCESSO AL BANDO. Rispetto ad aprile, sono ora due le linee di intervento previste dal bando.
- Miglioramento dell’accessibilità negli alloggi (Tipologia A) - Vengono finanziate le installazioni di nuovi ascensori e montascale oppure sostituiti o resi più efficienti quelli già esistenti. Sarà possibile ottenere un finanziamento fino all’80% dell’importo complessivo dei lavori e il restante 20% è invece a carico dei Comuni.
- Miglioramento delle condizioni di fruizione e usabilità degli alloggi (Tipologia B) - Le risorse stanziate consentono di ottenere contributi fino a un massimo di 35 mila euro per alloggio. Tra gli interventi ammissibili per il superamento degli ostacoli alla mobilità delle persone anziane o disabili nella propria abitazione o nel palazzo in cui vivono, la sostituzione di gradini con rampe o pavimentazioni scivolose, allargamento di corridoi e servizi, rimozione di dislivelli.
ERP, I PRIMI EDIFICI COSTRUITI NEL DOPOGUERRA. In Emilia-Romagna gli edifici popolari sono 6.571, per un totale di oltre 59 mila appartamenti (59.449); l’età media dei fabbricati è di 45 anni e circa il 39% risale a prima del 1960, il 26% è stata costruita negli anni compresi tra il 1960 ed il 1980 e i rimanenti edifici (35% del totale) sono di epoca successiva.
In particolare, 1.257 fabbricati (per 8.230 alloggi) risalgono al dopoguerra, essendo stati costruiti negli anni tra il 1951 e il 1960, il decennio che ha visto lo sviluppo maggiore. Stabili, questi, che sono concentrati per lo più nelle province di Bologna (335) e Ferrara (258) e, a seguire, a Parma (140), Forlì - Cesena (130), Modena (114), Reggio Emilia (87), Ravenna (80), Piacenza (65) e Rimini (48). Minore, complessivamente, è l’età degli alloggi, ristrutturati in parte nel corso degli anni.
Sono invece oltre 15.000 gli alloggi di edilizia residenziale popolare costruiti tra il 1970 e il 1980: 5.570 sono ubicati nella provincia di Bologna, 1.808 a Modena, 1.758 a Ferrara; Parma ne conta 1.468, Reggio Emilia 1.053, Ravenna 976, Forlì-Cesena 964, Piacenza 719 e Rimini 698.