La perovskite è uno dei materiali più promettenti per il futuro delle celle fotovoltaiche: in alcune ricerche recenti, le celle di perovskite – in combinazione con il silicio – hanno raggiunto un’efficienza del 25,5%, risultati impensabili soltanto fino a un decennio fa. Gli ostacoli sulla strada della commercializzazione sono soprattutto la mancanza di stabilità a lungo termine e le difficoltà di una produzione su larga scala, ma una nuova ricerca pubblicata a gennaio sulla rivista Advanced Energy Materials indica una possibile via d’uscita.
I ricercatori dell’Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University (OIST) sono riusciti infatti a creare moduli solari in perovskite più stabili ed efficienti utilizzando una nuova tecnica di fabbricazione: invece di applicare uno strato di perovskite spesso soltanto 500 nanometri – come la maggior parte delle celle fotovoltaiche di questo tipo – hanno creato dei moduli solari di formato 5x5 cm2 e 10x10 cm2, usando un livello di perovskite spesso il doppio. I moduli 5x5 hanno ottenuto un’efficienza del 14,55% e sono riusciti a mantenerla all’80% per più di due mesi, mentre i moduli 10x10 hanno mantenuto alti livelli di efficienza (al 10,25%) per quasi 46 giorni. “È la prima volta che si ottiene una misurazione lungo tutta la vita utile di moduli solari di questa dimensione”, spiega il dott. Guoqing Tong, primo autore dello studio. Il prossimo passo è cercare di ottimizzare ulteriormente la tecnica costruttiva fabbricando moduli ancora più grandi, nel formato 15x15 cm2.
Creare moduli più grandi è una sfida, perché man mano che aumentano le dimensioni diventa più difficile realizzare uno strato uniforme di perovskite, e i difetti di fabbricazione diventano più pronunciati
GUOQING TONG, Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University