“La soluzione individuata dalla maggioranza sull’art. 4 del Dl Fisco, che limita alle commesse sopra i 200 mila euro e per gli appalti e subappalti di prevalente manodopera, l’obbligo per il committente di versare tutte le ritenute fiscali per i lavoratori impiegati negli appalti e subappalti, continua a pesare sulle imprese e non risolve le criticità evidenziate”.
Lo afferma l'Ance, che “aveva già denunciato quanto la norma sulle ritenute negli appalti, contenuta nel dl fiscale, fosse iniqua e dannosa per le imprese, l’ennesimo balzello per un sistema imprenditoriale già vessato. Il Governo si era impegnato a trovare una soluzione che non fosse penalizzante ma l’emendamento proposto dai relatori non da’ risposte adeguate.
La nuova formulazione, infatti, continua a rappresentare un appesantimento burocratico, sostituendo semplicemente adempimenti con altri adempimenti, e un drenaggio di liquidità per le imprese, senza permettere la compensazione con i crediti fiscali.
L’unica vera soluzione – conclude l'Associazione dei costruttori edili - rimane la soppressione di una norma che scarica sulle spalle di tutte le imprese corrette e in regola il costo del controllo fiscale che dovrebbe essere a carico dello Stato”.