Tecnologie innovative

Rivestimento refrigerante per aumentare l'efficienza degli impianti fotovoltaici

Dall'Università di Stanford una pellicola in silice che, applicata sulla superficie dei pannelli, ne riduce la temperatura di 13° aumentandone l'efficienza

giovedì 29 ottobre 2015 - Erika Seghetti

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Troppo calore nuoce alle celle fotovoltaiche. Potrebbe sembrare un paradosso ma un'esposizione forte e prolungata all'irraggiamento solare rischia di surriscaldare le celle, limitandone la capacità di  convertire fotoni in elettricità. Per risolvere questo inconveniente un team di ricerca della Standford University, guidato dal professor Shanhui Fan, ha sviluppato una pellicola di silice che, applicato sulla superficie di normali pannelli solari permette ad un impianto di disperdere il calore sotto forma di radizaione infrarossa, aumentandone di conseguenza l'efficienza dell'1%.

I pannelli solari devono essere posti frontalmente al Sole, anche se riscaldandosi diminuiscono l'efficienza del pannello, ha spiegato Fan. Il nostro rivestimento termico permette alla luce solare di passare, preservando o incrementando l'assorbimento della luce, ma raffredda anche la cella irradiando il calore e aumentandone l'efficienza.


Evoluzione del materiale sviluppato nel 2014

A dire il vero non si tratta di una novità, perché il rivestimento non è altro che un'evoluzione del materiale ultrasottile, sviluppato dallo stesso gruppo di ricerca nel 2014, in grado di riemettere la radiazione termica senza riscaldare l'atmosfera, grazie a un processo chiamato “raffreddamento radiativo”. Ora la tecnologia è stata testata su un assorbitore solare, un apparato che imita le proprietà delle celle fotovoltaiche senza produrre elettricità, ricoperto con uno schema microscopico progettato per massimizzare la capacità di scaricare il calore in forma di radiazione infrarossa.



I primi test- i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista  Proceedings of the National Academy of Sciences, hanno mostrato che il rivestimento lascia passare la luce visibile raffreddando al contempo l'assorbitore sottostante di circa 13 gradi Celsius.

Particolarmente adatta per i grandi impianti

I ricercatori sono convinti che la tecnologia possa essere facilmente realizzata, dal punto di vista industriale, con le tecniche di microlitografia già in uso, e che possa essere applicata su qualsiasi impianto, anche se  i migliori risultati- riferiscono- si ottengono in ambienti secchi e puliti, quelli che solitamente vengono preferiti per la realizzazione di grandi impianti fotovoltaici.




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